Pezzotta tratta nella notte con gli uomini del premier
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(Del 20/2/2002 Sezione: Economia Pag. 4)
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SI TENTA LA STRADA DEL COMPROMESSO PER EVITARE LA GUERRA |
Pezzotta tratta nella notte con gli uomini del premier |
Il governo: sospendiamo l?esame delle deleghe, voi vedetevela con le imprese Preoccupazione nella Cisl. La Cgil: ?Non si negozia con la spada di Damocle? |
ROMA
TUTTO dipender? da Silvio Berlusconi. Se il presidente del Consiglio sapr? presentare nel modo giusto ai sindacati la sua ?proposta di metodo? per disinnescare lo scontro sull?articolo 18, il fisco e le pensioni, potr? inserire un consistente cuneo tra Cgil, Cisl e Uil. E considerare archiviato per un bel po? il pericolo di uno sciopero generale e di una nuova ?manifestazione oceanica? sindacale. Una ?proposta di metodo? le cui linee guida sono state riviste e messe a punto dall?Esecutivo nella tarda notte di luned?, nel corso di una serie di incontri ad altissimo livello che hanno visto come protagonista il segretario generale della Cisl: la sospensione dell?esame delle deleghe da parte del Parlamento, e l?avvio di un negoziato tra le parti sociali. Ieri sera il sindacato di via Po smentiva come ?falsa e tendenziosa? la voce di un vertice notturno con il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini. Vero ? invece - si apprende da fonti autorevoli - che luned? notte il numero uno della Cisl si ? incontrato con il sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi. E successivamente Pezzotta - riferiscono le stesse fonti - si sarebbe recato a un nuovo importante appuntamento a quattro: con il ministro del Welfare Roberto Maroni, forse con Fini, forse addirittura con lo stesso Berlusconi. Indiscrezioni, voci? No. ? stato proprio Pezzotta a informare del vertice notturno e delle sue conclusioni i membri della segreteria confederale della Cisl. Una riunione-lampo del ?governo? cislino convocata in tutta fretta, poco prima dell?incontro unitario pomeridiano con i leader di Cgil e Uil. Il leader della Cisl - apparso molto preoccupato - ha preferito non dire ai suoi i protagonisti della conversazione notturna: ha per? illustrato tutte le caratteristiche della ?proposta di metodo? che oggi a Palazzo Chigi verr? presentata da Berlusconi. Per Pezzotta, la soluzione indicata sarebbe da considerare soddisfacente, considerato - questo ? il ragionamento del segretario della Cisl - che l?Esecutivo appare nonostante tutto molto determinato a non accettare la richiesta sindacale dello ?stralcio? del provvedimento. E considerato che questo governo appare ?un interlocutore pericoloso?, capace anche di rispondere con ?azioni di ritorsione?, tanto varrebbe ripiegare su una posizione di riserva. Se davvero Palazzo Chigi accettasse di chiedere al Parlamento una sospensione dell?esame della delega sul lavoro - forse addirittura anche di quelle sulla previdenza e sul fisco - avviando contemporaneamente un negoziato delle parti sociali sulle stesse materie, da tramutare in norma attraverso il metodo dell??avviso comune?, si tratterebbe di un?opportunit? da non lasciar sfuggire. Il terreno su cui si muove Pezzotta ? insidioso. Tra i segretari confederali della Cisl, Raffaele Bonanni e Sergio Betti, si sono subito detti favorevoli; tutti gli altri sono stati pi? cauti. Il timore di molti cislini, trasparente, ? che il negoziato sulla riforma delle regole del lavoro con Confindustria riproponga poi una riforma generale dello Statuto dei Lavoratori, licenziamenti compresi. Nella Cisl in queste ore crescono l?agitazione e la preoccupazione: non c?? ?rivolta?, ma soprattutto le realt? del Nord e dell?industria manifestano (discretamente) il loro disagio. Non a caso domani pomeriggio - prima dell?appuntamento a Palazzo Chigi - Savino Pezzotta incontrer? i segretari delle organizzazioni di categoria, per capire l?effettiva ?tenuta? della Cisl su questa linea di ?ripiego?. E nel frattempo, continuer? a sondare il governo perch? ?migliori? la sua proposta. Di tutte queste iniziative di Pezzotta i leader di Cgil e Uil giurano di saper pochissimo. O nulla: almeno, cos? dice Sergio Cofferati. Quel che si sa, ? che la ?proposta di metodo? potrebbe non dispiacere al sindacato di Luigi Angeletti; naturalmente, molto dipender? da come verr? presentata e dai ?dettagli?. Sicuramente, va benissimo alla Ugl. Del tutto negativa ? invece la posizione della Cgil: i collaboratori di Cofferati ribadiscono che in ogni caso la Cgil non accetter? una riforma dell?articolo 18, che il governo punta a dividere il sindacato. E che ? impossibile trattare di ?Statuto dei Lavori? con una ?spada di Damocle? pendente sul capo. Insomma, si attendono le parole di Berlusconi. Anche per questa ragione l?atteso incontro di ieri pomeriggio tra Cofferati, Epifani, Pezzotta e Angeletti - svoltosi nello studio dell?ex senatore socialista Gennaro Acquaviva al Flaminio - ? stato interlocutorio. Pubblicamente, i sindacalisti si sono limitati a ribadire la richiesta di stralcio dei provvedimenti su lavoro e pensioni. Riservatamente, Pezzotta non ha detto nulla sui suoi contatti col governo; Cofferati ha spiegato le ragioni che rendono necessario lo sciopero generale. Se non altro, almeno tra le quattro mura della sala in cui hanno discusso, i leader sindacali hanno svelenito il clima dei rapporti personali e politici, con chiarimenti e spiegazioni (in chiave distensiva) delle varie dichiarazioni polemiche fioccate dopo il congresso Cgil di Rimini. Ma solo stasera, usciti dalla ?sala Verde? di Palazzo Chigi Cofferati, Pezzotta e Angeletti sapranno se l?unit? sindacale ha serie prospettive. |
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