5/5/2006 ore: 12:02
Ora la Cgil deve digerire il nemico amatissimo
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Prima Pagina SINDACALIA UN'ANTICA DIFFIDENZA E UNA REALT? CON CUI FARE I CONTI il nemico amatissimo Certo, antichi dissapori e diffidenze sono duri a morire, nei confronti di un uomo politico che - a sinistra come a destra, dentro la Cgil - ? stato considerato a lungo un vero e proprio ?nemico? del sindacato. ?D'Alema ? sempre stato ostile alla Cgil da quando la criticava da sinistra, negli anni Settanta, perch? “non capiva i giovani”, a quando l'attacc? da destra sostenendo, ben prima che Berlusconi e Confindustria sferrassero la loro battaglia sul tema, che “l'articolo 18 era un ostacolo alla crescita dimensionale delle imprese”. Per non dire di tutto il periodo passato a remare a favore dell'unit? sindacale s?, ma guidata dalla Cisl e da D'Antoni?, ragiona una fonte interna. ?Chi ha sempre creduto nella supremazia della politica sulla societ? civile e i corpi intermedi ai tempi del primo Ulivo e si ? opposto in modo occhiuto alla stagione dei movimenti e dei girotondi, che vedevano in Cofferati il loro leader naturale, non pu? che essere culturalmente e politicamente lontano dall'idea di mediazione propria del sindacato?, sospira la fonte, peraltro di una delle categorie pi? importanti e pesanti della Cgil. C'? inoltre chi sostiene la vecchia tesi del D'Alema “inciucione” e pronto a scaricare di nuovo Prodi, appena potr?, in nome di un nuovo “patto della crostata” da stipulare col Berlusconi di turno: ?Prodi ed Epifani avrebbero solo da perderne?, sostiene un'altra fonte sindacale, ?e il loro asse, sancito al congresso della Cgil e sul quale tanto ci siamo spesi, finirebbe presto in pezzi, con D'Alema al Quirinale?. ?Balle, ruggini antiche ormai sedimentate, la fase ? completamente nuova: se vogliamo costruire davvero il partito democratico, un ex comunista al Colle ? parte essenziale del percorso, Prodi non ha nulla da temere?, ribattono i cigiellini prodalemiani, sfegatati e non. Tanto pi? ? vera la constatazione, spiegano i sostenitori del new feeling, che persino il rapporto personale tra Epifani e D’Alema se non ? dei pi? facili e calorosi (il segretario della Cgil ?si prende? di certo e di pi? con personalit? come Giuliano Amato, per non dire del rapporto davvero affettuoso e amicale che da sempre ha con Walter Veltroni), sarebbe di molto migliorato. ?Su diversi punti si sono trovati d’accordo, oggi e in passato?, fanno notare, e c’? chi sottolinea la presentazione di un libro (quello del riformista Cesare Damiano, responsabile Lavoro dei Ds) organizzata qualche mese fa a Roma proprio con l’intento di metterli uno accanto all’altro e farli stare insieme, il veltroniano Epifani e il dalemiano D’Alema. Del resto, se nemmeno il leader dell’ala dura e pura della Fiom, Giorgio Cremaschi, ha rimostranze da fare sul punto (?D’Alema al Quirinale? Benissimo!? ribatte al Riformista da Atene, dove si trova per il social forum europeo) e le vecchie ruggini di una segreteria cigiellina quasi tutta composta di ex cofferatiani serba pi? rancori, i conti sono presto fatti: la consapevolezza di avere un leader ex o post-comunista al Quirinale fa aggio sul resto per tutti. Senza dire del fatto che le componenti rifondarole sono gi? pi? che soddisfatte dall’elezione di Bertinotti alla Camera (la sua visita in corso d’Italia e il suo abbraccio con Epifani l’altro giorno sono stati pi? che eloquenti) mentre quelle prodiane (ed ex cofferatiane) restano guardinghe ma in ogni caso speranzose. Certo, le loro speranze si appuntano pi? sul prossimo inquilino di palazzo Chigi che del Quirinale ma anche per loro ? tempo di fare di necessit? virt?. N? tantomeno la frase ?per il Quirinale serve il pi? largo consenso? detta ieri da Epifani (come peraltro quella dall’identico tenore rilasciata dal segretario generale della Uil Angeletti) pu? essere in alcun modo intesa come una “presa di distanza” dal candidato D’Alema: che si faccia presto e bene, come sul governo, ? l’unico interesse di Epifani. ?D’altra parte, pensare che D’Alema venga candidato al Quirinale contro Prodi ? una pura sciocchezza?, incalza un cigiellino che conta. E se l’antidalemismo non alberga pi? in casa Cgil, figuriamoci se ha diritto di residenza in Cisl, dove pure qualche pensiero su un possibile balzo in avanti dell’amico Franco era stato fatto e dove peraltro c’? ancora chi spera che il cattolico Marini non sia del tutto fuori dalla partita, ove D’Alema non ce la facesse. |