7/12/2006 ore: 12:39
Firenze. Domenici chiama Sangalli
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Potrebbe aprire una sede pi? piccola una volta per? chiuso questo capitolo "l?associazione non deve sparire" GRANDI manovre su e in Confcomemrcio che, per via dei quasi otto milioni di deficit e dell?inchiesta giudiziaria in corso, rischia di chiudere. Decisissimo almeno per ora a non accorrere in suo soccorso il presidente nazionale Carlo Sangalli. Gli ha telefonato ieri il sindaco Domenici: ?Siamo molto preoccupati della grave crisi di Confcommercio che ? una realt? importante, radicata e significativa in citt? - ha detto - Come amministrazione offriamo la massima disponibilit? per scongiurare il rischio che l?associazione possa scomparire da una citt? dove il commercio ? importante e Confcommercio ne rappresenta una fetta?. Domenici si ? detto particolarmente allarmato per la sorte degli oltre 80 dipendenti e, alla fine della telefonata, ha dichiarato: ?Sangalli mi ha detto che far? di tutto per mantenere la presenza di Confcommercio a Firenze?. Il fatto che per? non fa pi? dormire i dipendenti ? la probabilit? che, se anche prima o poi una qualche forma di Confcommercio continuer? a esistere in citt?, prima questa Confcommercio venga chiusa. In quel caso passerebbe un lungo intervallo tra la more di un?associazione e la nascita di un?altra che si dice potrebbe essere non solo diversa ma assi pi? piccola e fermarsi a una trentina di dipendenti. Per questo ieri i sindacati sono andati a parlare con il presidente dimissionario Brogioni. In pi? hanno deciso di scrivere una lettera a Sangalli perch? ? a pagare non siano lavoratori non responsabili del disastro?, come dice Sergio Pestelli della Filcams-Cgil. Chiederanno anche l?attivazione dell?unit? di crisi di Provincia e Regione. Ricorreranno alle vie legali se i dipendenti non avranno gli stipendi dovuti (mancano ottobre, novembre, dicembre, tredicesima e quattordicesima). Anche Confartigianato chiede che Confcommercio non chiuda. Al suo interno i dirigenti pi? legati al presidente e alla giunta dimissionari o comunque all?associazione esistente stanno intanto dandosi da fare per escogitare entro la data fatidica del 13 dicembre ogni possibile intervento che dissuada la giunta dal lasciar decadere la sede fiorentina. Tra cui soprattutto un nuovo piano industriale convincente e dotato di tagli sufficienti a rilanciare l?attivit?. E forse anche misure per tutelare i dipendenti. Il fatto ? che devono fare in fretta. Il tempo stringe. |