17/5/2007 ore: 10:39
"Sondaggio" Riforma pensioni ma senza fretta
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Pagina 2 - In primo piano Un anno di Governo Prodi Sondaggio Ipsos-Il Sole 24 Ore Riforma pensioni ma senza fretta Dal sondaggio emerge che gli italiani non si oppongono a un nuovo intervento sulle pensioni, anche se la "maggioranza" è veramente risicata: per il 46% degli intervistati (45% del centrosinistra e 44% del centrodestra), infatti, le pensioni non vanno toccate e si devono trovare altri modi per risparmiare e risanare il bilancio dello Stato. Ma c'è una netta contrarietà a definire una nuova riforma troppo in fretta: il sì arriva soltanto dal 24% degli interpellati (19% dell'Unione e 29% della Cdl). La via che viene suggerita dal 60% degli intervistati (67% elettori dell'Unione, 55% dell'Unione e 54% di elettori di altre liste o di cittadini che non hanno votato) è quello di un intervento concordato con le parti sociali anche se questo dovesse comportare tempi più lunghi. Solo il 10% degli intervistati ritiene che la riforma possa essere rimandata. Quanto al tipo di intervento, a raccogliere un certo numero di consensi è quello imperniato sul meccanismo "incentivi-disincentivi": per il 32% degli intervistati (40% tra i simpatizzanti del centrosinistra, 29% della Cdl e 22% altre liste) non è giusto obbligare ad andare in pensione più tardi, ma sarebbe opportuno dare una pensione più bassa a chi vuole lasciare presto il lavoro e premiare con un assegno più alto chi rimane più a lungo in attività. Tutti d'accordo sulla proposta di aumentare le pensioni minime: sì dal 94% degli intervistati. L'idea di un unico super ente pervidenziale viene invece accolta con meno favore: ok dal 58% degli interpellati, anche se gli elettori dell'Unione sono maggiormente convinti (72%) rispetto a quelli della Cdl (48%) e delle altre liste (53%). |