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mercoled? 12 aprile 2006
Pagina 2 - LE ELEZIONI
LA NOTTE PIU’ LUNGA - PER EVITARE L’EFFETTO-FLORIDA DELLE ELEZIONI USA
Fassino ha spinto Romano davanti alla tv: ?Devi dare l’annuncio della vittoria?
retroscena Fabio Martini
L’autoproclamazione Il segretario ds alle 2,40 si ? convinto del successo ?Usciamo allo scoperto? Poi i brindisi in piazza con D’Alema e Rutelli
ROMA Alle due e cinquantacinque della notte gli amplificatori disseminati sulla piazza dei Santi Apostoli si svegliano e d’improvviso - a un volume fuorilegge - rimbomba la ?Canzone popolare?, l’inno della vittoria ulivista del 1996. In un batter d’occhio gli abbacchiatissimi capi del centrosinistra escono dai loro nascondigli e si affollano sul Tir giallo di Romano Prodi, mentre i trecento ragazzi che stazionano in piazza da 12 ore possono finalmente inebriarsi con un’emozione vera. Da pochi minuti si ? capito che l’Unione ha la maggioranza alla Camera, il Professore vuole festeggiare e gli portano una bottiglia di spumante italiano. Lui la apre e, con gesto visto fare in tv dai vincitori dei gran premi di automobilismo, agita la bottiglia fino ad ottenerne una striscia ondeggiante di spuma. Al suo fianco ci sono i capi dell’Ulivo che assecondano qualsiasi capriccio della folla: l’allievo di Dossetti Pierluigi Castagnetti si mette a saltellare al ritmo di ?Chi non salta, Berlusconi ?, chi non salta, Berlusconi ?...?. In realt? quasi tutti quelli schierati sul Tir non sanno se si sia vinto per davvero o no, qualcuno esibisce una gioia affettata e l’unico con i lucciconi agli occhi ? Piero Fassino.
E’ lui il pi? commosso di tutti per quella vittoria acciuffata all’ultimo minuto ed era stato lui, venti minuti prima, a prendere la decisione destinata a dare una svolta alla nottata delle emozioni altalenanti. Erano le 2,20 e nella sede ds di via Nazionale, Piero Fassino - assieme a Massimo D’Alema, Roberto Cuillo, Cesare De Piccoli, Stefano Passigli - una volta completato l’ultimo calcolo sui voti della Camera, dice: ?Mancano ancora poche sezioni da scrutinare, oramai non ci riprendono pi?, ma chiss? quando comunicano i risultati finali?, ?a questo punto dobbiamo evitare una sorta di effetto-Florida con una situazione tenuta artificiosamente incerta per alcuni giorni?. E’ stato cos? che Fassino ha deciso di ?autoproclamare? la vittoria dell’Unione: ha telefonato a Prodi, insieme hanno deciso di ?forzare? e alle 2,40 il leader ds ? comparso nella piccola sala stampa approntata nella sede della Quercia e, seppur col viso di chi annuncia le proprie dimissioni, ha detto in diretta televisiva: ?Possiamo dire che l’Unione ha vinto?.
Nel giro di un quarto d’ora il clima di festa si ? irradiato nel triangolo via Nazionale-piazza Santi Apostoli-largo del Nazareno, sede della Margherita. E cos?, tra le 3 e le 4 della notte si ? consumata una rappresentazione collettiva che ha riconsegnato un piccolo affresco sui rapporti tra i big del centrosinistra. Dopo il comizio improvvisato sul Tir, durante il quale Prodi ha replicato l’annuncio di poco prima di Fassino (?Abbiamo vinto?), il Professore ha fatto sapere agli altri leader che al secondo piano di piazza Santi Apostoli sarebbe proseguita la festa. Massimo D’Alema ? stato tra i primi a salire e appena Prodi lo ha incrociato gli ha detto: ?Massimo, dopo dovremo capirlo meglio questo Paese... ?. In un tripudio di baci, abbracci, pacche sulle spalle, coretti dei volontari ?Ro-ma-no, Ro-ma-no?, a un certo punto nello studio superaffollato del Professore si fa largo Angelo Rovati, l’ex nazionale di basket che oltre ad essere il cassiere di Prodi ? anche l’uomo pi? allegro della compagnia. Rovati spinge un carrello sul quale ? adagiata una gigantesca torta, solcata da una scritta ?Romano il nostro liberatore?. Nel frattempo Prodi chiacchiera a briglia sciolta, di tutto: ?Stavolta ci hanno votato tanti giovani, ma certo se avessimo fatto la lista dell’Ulivo anche al Senato...?.
Taglio delle fette col coltellone e alla cerimonia partecipa anche Piero Fassino. Nel pathos della festa inattesa una striscia di zucchero a velo si spalma (e resta) sul gessato di Fassino che dopo un po’ se ne va. E vedendolo andar via uno dei collaboratori di Prodi chiede: ?Ma Walter? C’? Walter??. No, il sindaco di Roma non c’?. Anche se qualcuno ha notato che nel pomeriggio, mentre il risultato nazionale si faceva pi? incerto, dal Campidoglio il sindaco aveva parlato di ?risultato straordinario? a Roma per il centrosinistra. Certo, non c’? neppure Giuliano Amato, ma nella notte della vittoria riacciuffata per i capelli, anche i presenti gioiscono poco tra loro: Fassino se ne va dopo un po’; D’Alema scambia quattro parole con Prodi; Rutelli passa un attimo; Franco Marini si ? visto in piazza poi se ne ? andato. Strano modo di festeggiare. In disparte, come sempre, le fondamentali donne del clan Prodi, la moglie Flavia, la segretaria Daniela. Ma a fine festa il capofamiglia, nonno Romano, si fa svegliare la pi? piccola delle femmine di casa, la prediletta nipotina Chiara.
Oramai al Professore piace mostrarsi in pubblico con la nipote in braccio e cos?, alle 3 e mezzo di notte, quando si ? fatta l’ora di andar via, non si sa da dove si materializza la nipotina: con gli occhi socchiusi, un po’ infreddolita, la Chiara si accovaccia sulle braccia del nonno che, impavido, affronta le telecamere in attesa a pianterreno.
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