3/5/2007 ore: 11:01
"1°Maggio" I sindacati: «Dal palco frasi inopportune»
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Pagina 4 - Interni ROMA - L´Osservatore romano aveva tuonato da Oltretevere chiamando in causa senza tanti giri di parole «chi ha scelto» Andrea Rivera per presentare il concertone del Primo Maggio. Il quotidiano della Santa Sede aveva accusato chi lo ha fatto, ovvero sindacati e Rai, di «non aver tenuto conto del momento che stiamo vivendo», del clima di intolleranza e del rischio terrorismo. E la presa di distanze è arrivata. Da parte dei segretari di Cgil, Cisl e Uil, ma anche dei vertici della Rai. Con la sola voce contro del consigliere di amministrazione Sandro Curzi. Per la verità, i padroni di casa della manifestazione di Piazza San Giovanni avevano criticato il presentatore subito dopo l´incidente sul palco. «Sono frasi del tutto inopportune, tanto più in una giornata come questa», commentava il segretario della Cgil Guglielmo Epifani il Primo maggio, e come lui faceva Raffaele Bonanni, leader Cisl. Mentre Luigi Angeletti della Uil parlava di «dichiarazioni molto stupide che non condivido: in un paese civile la libertà religiosa e della Chiesa è altrettanto importante della libertà politica e sindacale». Lo stesso faceva il direttore di Raitre Paolo Ruffini, associandosi alle parole dei segretari e sottolineando che quella è «una festa dei lavoratori e del sindacato, momento di tolleranza e di convivenza, un grande spettacolo che la Rai riprende senza censurarlo o pretendere di determinarne i contenuti». Ma il fuoco di fila scatenato per l´intera giornata di ieri soprattutto dalla trincea del centrodestra portava in serata i vertici di Viale Mazzini a ricostruire quanto accaduto per prendere ulteriormente le distanze dall´episodio. Nero su bianco si spiegava così che «la Rai, e in particolare Raitre, non partecipando direttamente alla contrattualizzazione degli artisti e dei conduttori né alla stesura dei testi e della scaletta del concerto del Primo Maggio, non ha alcuna responsabilità su quanto accaduto nel corso della manifestazione musicale di San Giovanni». Precisazione che scaricava di fatto la patata bollente in capo ai tre sindacati promotori e organizzatori dell´evento. Anche perché, la Rai «provvede esclusivamente alla messa in onda televisiva e radiofonica dell´evento. Del resto, lo stesso direttore di Raitre Paolo Ruffini già si era prontamente dissociato da quanto detto da Andrea Rivera». Ma a dissociarsi erano stati in precedenza anche gli autori della lunga kermesse musicale-televisiva, quando il giovane presentatore aveva fatto presente come i passaggi critici fossero stati concordati proprio con chi aveva curato battute e intermezzi del programma. Da Viale Mazzini, per difendere il volto nuovo lanciato da "Parla con me" della Dandini, è stato il solo Sandro Curzi, consigliere d´amministrazione dell´azienda di Viale Mazzini in quota Prc. «Quando si arriva a parlare di terrorismo per la battuta di un giovane comico o di un artista di strada mi pare che si faccia, anche se involontariamente, della pericolosa provocazione» è stato il commento dell´ex direttore della Raitre "Telekabul". A suo parere «è irresponsabile buttare benzina sul fuoco per meschine strumentalizzazioni politiche», anche perché i segretari sindacali e il direttore di rete si erano già dissociati. «Che si voleva di più? Che bruciassimo in piazza Rivera?» |