7/11/2022 ore: 20:52

Terziario, distribuzione e servizi: crescono i prezzi ma per i lavoratori del terziario non c’è ancora un aumento salariale

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I contratti nazionali del terziario, della distribuzione e dei servizi sottoscritti con Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione e Cooperazione sono tutti scaduti a dicembre 2019.
I negoziati portati avanti in questo lasso di tempo hanno delineato un possibile perimetro di interventi volti ad aggiornare il contratto agli importanti cambiamenti in corso nel settore tra cui e-commerce, revisione della classificazione, mercato del lavoro, franchising, lavoro agile. Sono emerse anche alcune importanti distanze di impostazione tra le controparti sulla flessibilità, sia sull’organizzazione che sul mercato del lavoro. Le trattative però non sono mai entrate in una fase più concreta volta ad individuare le possibili mediazioni e, soprattutto, non è ancora stato possibile, per indisponibilità delle parti datoriali, affrontare l’importante tema del salario.
Eppure, le associazioni datoriali sono consapevoli delle dinamiche economiche e sociali come si riscontra in dichiarazioni e comunicati ufficiali, essendo tra l’altro la loro stessa base associative che negli ultimi mesi è intervenuta sui prezzi al consumatore.
Essendo ormai arrivati a quasi tre anni dalla scadenza e considerata la perdita di potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, per Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS è prioritario affrontare il rinnovo del CCNL e dare una risposta salariale al settore.
Nel corso del mese di novembre si svolgeranno vari incontri e si potrà verificare la volontà delle associazioni datoriali di rispondere alle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori.