Roma, 3 agosto 2017
Testo Unitario

Nella giornata di ieri si è tenuto a Bologna il previsto incontro con la società Isola Verde Erboristerie per fare il punto sulla situazione di crisi che la società sta attraversando.
Vi rammentiamo che, dall’apertura della procedura di concordato preventivo a metà aprile scorso, abbiamo già svolto altri due incontri nei quali, con grande fatica, siamo riusciti a farci consegnare la documentazione sul bilancio consolidato delle società del Gruppo Isola Verde ed alcune risposte ai quesiti da noi sollevati in merito, anche se c’è ancora necessità di ulteriori approfondimenti su varie voci.
La giornata di ieri doveva essere principalmente rivolta ad esaminare le linee del piano di risanamento che la Società intende presentare al Tribunale Fallimentare per il rilancio dell’attività, ma la società ha iniziato informando della posticipazione al 17 ottobre p.v della data di presentazione al Tribunale del piano., con relativo slittamento della discussione.
Le OO.SS. hanno allora richiesto spiegazioni sulla scelta aziendale di aprire una procedura di licenziamento collettivo per 24 impiegati su 38 ricevuta a livello territoriale, non solo a ridosso del periodo feriale, ma a pochi giorni dall’incontro fissato e bypassando il tavolo nazionale.
Nel merito le OO.SS. hanno fatto presente che per i lavoratori della sede di Vicopisano è in essere un contratto di solidarietà difensivo nazionale con scadenza a ottobre prossimo, che tale contratto è estensibile per almeno altri 12 mesi, che l’attuale fase della procedura di concordato in corso suggeriva il ritiro della procedura di licenziamento, che la previsione del mantenimento di un numero così esiguo di impiegati presupponeva una drastica riduzione anche dei dipendenti impegnati nei PdV e solo a questo punto i rappresentanti della società hanno ammesso che è stato già predisposto un piano di ristrutturazione ma che la relativa documentazione era stata dimenticata altrove.
La delegazione sindacale ha ritenuto pericoloso questo modo di agire, sia per garantire effettive relazioni sindacali e sia per la tutela complessiva dell’occupazione, richiedendo di conseguenza il ritiro della procedura di mobilità come condizione preliminare per affrontare senza forzature le problematiche aziendali.
Il rifiuto opposto dai rappresentanti aziendali ha chiarito quali sono le reali volontà di proseguire nell’attacco all’occupazione, al di là delle tante chiacchiere paternalistiche che anche nei giorni scorsi sono state diramate.
La delegazione sindacale, nell’impossibilità di proseguire una discussione viziata da scelte pregiudiziali, ha deciso all’unanimità di proseguire nello stato di agitazione, rifiutando prestazioni aggiuntive e indicendo –nonostante la difficoltà insita nel periodo agostano- un piano di assemblee sindacali in orario di lavoro, che possano mettere tutti i lavoratori nella condizione di conoscere e dibattere gli ultimi avvenimenti e le possibili ricadute e in cui possano individuare le ulteriori iniziative da mettere in campo a settembre.
Nel frattempo stiamo verificando con i legali delle strutture nazionali se ci sono le premesse per richiedere alla magistratura la repressione della condotta antisindacale ex art.28 L.300/70.
Sul piano organizzativo, la richiesta rivolta ai dirigenti territoriali è di raccordarsi con i delegati presenti all’incontro e disponibili a svolgere le assemblee nel proprio PdV o altrove, di verificare la presenza e la disponibilità dei funzionari tra le sigle sindacali e di predisporre un piano di assemblee per il proprio territorio o regione con date e PdV , da comunicare alla Filcams Nazionale che si incaricherà di informarne le altre OO.SS. in tempo reale.
Allegato al presente report interno, il comunicato sindacale da affiggere in ogni PdV.