Un bel pezzo dell’industria e del design italiano se ne va in Germania. La Volkswagen ha rilevato il 90,1% del capitale della Italdesign di Giorgetto Giugiaro e si sente più vicina all'obiettivo di diventare entro il 2018 numero uno al mondo nelcampodell'industria automobilistica. Nessun'altra acquisizione è per ora prevista in Italia: «In questo
momento siamo sazi», dice il presidente del consiglio di gestione della società tedesca, Martin Winterkorn. «È un giorno importante, un nuovo inizio. Si completa un rapporto iniziato nel 1974 quando fui chiamato a disegnare la prima Golf. Andiamo avanti con più forza » afferma Giorgetto Giugiaro che ieri ha spiegato l'operazione ai 900 dipendenti in videoconferenza e ha ottenuto il consenso anche dei sindacati. L'attuale proprietà resta azionista con il 9,9%: Giorgetto Giugiaro e il figlio Fabrizio continueranno a svolgere il loro ruolo e a sedere nel consiglio di amministrazione, accanto a Winterkorn, al numero uno di Audi, Rupert Staedler, e a Enzo Pacella, ora amministratore delegato di Italdesign, che diventerà managing director. Per la casa tedesca, che ha in tutto nove marchi, più Porsche e Suzuki, è un tassello importante anche in vista del previsto lancio entro quest'anno di 70 modelli. «L'Italia - afferma Winterkorn - è la patria di artisti geniali e grandi designer, ma è anche una nazione che può andare fiera di una grande tradizione nelcampoautomobilistico. Italdesign ha saputo riunire entrambi questi aspetti in modo particolarmente efficace negli ultimi 40 anni. È un partner perfetto e noi ci aspettiamo molto». Winterkorn spiega che le aziende del gruppo tedesco sono tra i principali clienti della società torinese e che un accordo-quadro di ampia portata in materia di progettazione e sviluppo era già stato firmato nel 2008. Garantisce che «il futuro di Italdesign è in ottime mani» e che «i posti di lavoro sono al sicuro». Nessun rischio di cannibalizzazione fra i tanti centri di design della casa tedesca, che saranno fra loro in concorrenza, sottolinea Walter De Silva, al quale è affidato il coordinamento e che è un ex manager Fiat come il responsabile marketing Luca De Meo. Massimo riserbo sul costo dell'acquisizione della società che nel 2009 ha realizzato un fatturato di 107,6 milioni e un risultato operativo di 700mila euro. «Conquesta operazione si sancisce in maniera definitiva il venir meno dell'esperienza dei carrozzieri torinesi, che lavoravano come soggetti indipendenti in grado di rapportarsi in autonomia con tutte le case automobilistiche» ha detto Federico Bellono, segretario torinese della Fiom, «Ora ci aspettiamo un confronto con la nuova proprietà».