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Domenica 15 Ottobre 2000
italia - economia
Turismo, 20mila mld di nuovi investimenti

ROMA Per il turismo italiano la strada è tutta in discesa. In prospettiva ci sono non meno di 20mila miliardi di lire (tra risorse nazionali e comunitarie) per stimolare gli investimenti ed agevolazioni di varia natura (anche fiscali) necessarie per fronteggiare l’agguerrita concorrenza straniera. E in vista di una domanda estera sempre più sostenuta, ma anche sempre più esigente, l’attenzione è rivolta anche al varo della legge quadro del settore che il Parlamento dovrebbe licenziare quanto prima.

Sono questi i messaggi rassicuranti lanciati in occasione della Conferenza nazionale sul Turismo conclusasi venerdì scorso a Roma dopo due intense giornate di lavoro. Un appuntamento atteso da tempo e fortemente voluto dal ministro dell’Industria, Enrico Letta, che si era impegnato di far giungere risposte concrete agli operatori anche dai colleghi con i quali aveva attivato tavoli di lavoro specifici.

Delle somme a disposizione per i prossimi anni il ministro Letta ha ricordato che le Regioni che operano nei territori dell’Obiettivo 1 potranno utilizzare entro il 2006 finanziamenti europei destinati allo sviluppo turistico pari a 12mila miliardi, un plafond incrementabile in presenza di cofinanziamenti di privati ed enti locali. Altri 500 miliardi verranno stanziati per un triennio dalla legge di riforma, mentre dalla Finanziaria 2001 sono in arrivo mille miliardi (esclusivamente per il turismo), 200 miliardi per l’attuazione di programmi sia commerciali che turistici ed altri 60 per la promozione che dovrà effettuare l’Enit.

Ma non è tutto. Dai fondi strutturali Ue si possono attingere altri 5mila miliardi per interventi che coinvolgono i beni culturali ed ambientali. Uno stanziamento che per Giovanna Melandri (titolare dei Beni culturali ed ambientali) saranno sicuramente ben utilizzati se si continuerà a percorrere la strada della cogestione pubblico-privato dei musei che nell’ultimo biennio ha contribuito a registrare record di introiti. Un ulteriore risparmio di 500 miliardi dovrebbe poi essere assicurato ai privati se passerà in Parlamento (e la Camera ha già fornito il primo via libera) l’emendamento che consente la piena deducibilità dal reddito delle erogazioni destinate ai beni culturali.

Un altro prezioso contributo verrà dal ministero dell’Interno in virtù dello stanziamento di 2.150 miliardi a favore della sicurezza dei turisti. Sarà così possibile creare presso le Questure — ha annunciato il titolare del Viminale, Enzo Bianco — veri e propri sportelli turistici pronti ad offrire una vigilata assistenza nei centri abitativi a rischio criminalità.

Una politica fiscale di attenzione è stata assicurata anche dal ministero delle Finanze. Il sottosegretario Armando Veneto non si è sottratto, infatti, a recepire le indicazioni sollevate dalle associazioni di categoria e si è perciò impegnato a studiare la possibilità di consentire la deduzione dell’Iva per viaggi, soggiorni d’affari e approfondimenti professionali. Verrà sicuramente modificato l’ammontare dei canoni per le concessioni demaniali e si lavorerà affinché il credito d’imposta venga concesso alle imprese turistiche che assumono lavoratori stagionali e non solo quelli a tempo indeterminato.

Dalla Finanziaria, intanto, arriveranno benefici fiscali (nella misura del 36%) per le ristrutturazioni di parti di servizio di edifici per cui è assicurato un notevole risparmio per la sostituzione degli ascensori. E per facilitare anche il turismo nautico, Veneto non ha escluso prossime agevolazioni fiscali sulle tasse di ancoraggio.


Michele Menichella