giovedì 31 marzo 2005 Pagina XVIII - Torino Crescono servizi, terziario e lavoro flessibile In via Fanti non nascondono che «altre regioni hanno fatto meglio del Piemonte e ciò sta a dimostrare che la diversificazione dell´economia è utile ma non sufficiente. Per recuperare il terreno perduto si deve rafforzare la vocazione industriale, assecondando gli sforzi nel campo dell´innovazione e nella ricerca dei nuovi mercati». Sulla stessa linea Russo: «L´innovazione è l´unico buon affare, ma attenzione agli accanimenti terapeutici su alcuni settori e imprese, possono ritorcersi contro». Nel 2000 gli addetti del terziario erano 752 mila, oggi sono oltre 825 mila, quelli del settore edile sono cresciuti di 30 mila unità. Percorso inverso per l´industria, da 578 mila a 509 mila. Ma il calo della produzione e la crescita di posti è una dinamica che convince poco Russo: «La qualità di un sistema si valuta creando occupazione ad alta produttività. Ora la situazione è inversa ed il rischio è che si generino posti a basso redditi con un generale impoverimento. Il Piemonte oggi è ancora una delle regioni più ricche a livello europeo». |
Torino. Crescono servizi, terziario e lavoro flessibile
di Admin
mercoledì 27 ottobre 2021