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Le guardie giurate hanno il contratto Dopo anni di proteste la bozza d'accordo anche in Sardegna Finora gli istituti di vigilanza sardi dovevano accettare paghe inferiori a quelle dei loro colleghi continentali
Stefano Ambu
CAGLIARI. Molti rischi, pochi soldi e un contratto nazionale di lavoro che non è mai stato applicato. Ieri, dopo anni di proteste, manifestazioni in piazza e tira e molla con Regione e prefetture, l'incubo dei duemila vigilantes sardi è finito: l'assessore regionale al lavoro Matteo Luridiana, sindacati, imprenditori, prefetture delle quattro province e istituti di vigilanza hanno siglato il verbale di accordo per l'applicazione del contratto. Lo stipendio, per i dipendenti, sarà finalmente uguale a quello dei colleghi del resto d'Italia: in busta paga ci saranno circa centocinquanta euro in più. E, in aggiunta, arriveranno a poco a poco- subito il 10 per cento, fra sei mesi un altro 2º per cento e dall'aprile del 2004 il restante 70 per cento- le indennità rischio non percepite durante la vacanza contrattuale durata quasi un decennio. I guai, infatti, erano iniziati, nel 1993, con la scadenza del vecchio contratto: da allora la parola rinnovo è diventat a tabù. La situazione, col passare degli anni, è diventata sempre più insopportabile: mentre in tutte le altre regioni, il contratto nazionale trovava applicazione, in Sardegna no. E l'isola, alla fine, è diventata la cenerentola del pianeta vigilanza. Un lavoro stressante con il pericolo sempre in agguato: difficile fare la guardia a gioiellerie, centri commerciali, banche, sedi di enti pubblici con una bu sta paga ferma al 93 e senza le indennità corrisposte ai colleghi d'oltre Tirreno. Inevitabile la protesta. Tra il 2000 e il 2001 cinque mobilitazioni generali con scioperi e proteste di fronte alle prefetture, al consiglio regionale e all'assessorato al lavoro. E finalmente qualcosa si è mosso: quest'estate sono stati siglati, il 2 e il 29 luglio, i due accordi base per proseguire con le trattative, Poi è stata tutta una discesa sino alla firma di ieri nella sala riunioni dell'Assessorato al lavoro di piazza Giovanni XXIII. Una data importantissima per il futuro del servizio di vigilanza in Sardegna: nell'occasione è stato istituito anche un osservatorio regionale, un organismo di controllo che avrà anche il compito di respingere l'assalto degli abusivi. Durante l'incontro di ieri a Cagliari i rappresentanti degli istituti di vigilanza hanno ribadito le loro preoccupazioni: «Offriamo un servizio di qualità certificata: non siamo disposti a continuare a subire lo scavalc amento di operatori che con le guardie giurate non hanno nulla a che fare: barracelli, guardiani generici e portinai. Servono una volta per tutte regole certe». Soddisfatto l'assessore regionale al lavoro Matteo Luridiana: «Un ottimo risultato: grazie alla applicazione del contratto nazionale sarà garantita sicurezza sia alle imprese che ai lavoratori. Importantissimo anche l'osservatorio regionale: il set tore vigilanza ha necessità di professionalità che diano assoluta garanzia».
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