Migliorata la normativa nazionale sui permessi per i nuovi assunti e sul demansionamento L'ammontare di 1.600 euro di salario variabile sarà legato ai risultati Cristina Casadei E un accordo che rilancia il sistema delle relazioni sindacali, quello siglato da Metro Italia Cash & Carry e Filcams, Fisascat c Uiltucs. Alla sigla si c giunti dopo un negoziato lungo c complesso, dovuto anche al fatto che nel bel mezzo della trattativa è esploso il caso Mestre. Il negoziato è partito con un certo carico di tensione sul fronte sindacale, per via della disdetta del contratto integrativo da parte dell'azienda c dell'assenza di un contratto nazionale di riferimento, visto che il ccnl di Federdistribuzione è ancora in corso di rinnovo. L'intesa sarà valida fino al 2018 c conferma il salario variabile di tutta la popolazione azicn-dalc,pariai.6oocuro.Aconcorrc-rc all'equilibrio tra le parti, la rivisitazione di alcuni istituti contrattuali e l'inserimento di alcuni punti come il miglioramento del contratto nazionale per la maturazione dei permessi per i nuovi assunti, il depotenziamento della possibilità, introdotta dal jobs act, di demansionare, il riconoscimento di diritti per le coppie di fatto e la conferma delle previsioni economiche del precedente integrativo sul welfare contrattuale sui capitoli che riguardano la malattia e infortunio. Come spiega Maurizio Casalotto Cossu, direttore risorse umane del gruppo, «è stato un accordo difficile ma che ha trovato il giusto equilibrio tra le esigenze aziendali c le richieste dei sindacati. Il primo obiettivo aziendale era allineare il salario variabile di tutti alla strategia aziendale che vede il nostro focus principale sui clienti Horeca ossia hotel, ristoranti, caffetterie, catering. L'importo è rimasto intatto ma è stato legato a tre indicatori a livello di singolo punto vendita: c cioè le vendite, l'incremento della quota di mercato dei clienti professionali c la soddisfazione del cliente misurata attraverso una survey svolta dall'azienda». L'accordo, inoltre, rivisita le maggiorazioni per il lavoro domenicale con la previsione di tre fasce di trattamento economico dal 50% al 75%, rapportate al numero di domeniche lavorate. «Uno dei temi più im- portanti che abbiamo affrontato col sindacato è stato quello della sostenibilità del costo del lavoro che su alcuni capitoli, come il lavoro domenicale, ci poneva fuori mercato rispetto ai competitor. Pur mantenendo una condizione migliorativa rispetto alcuni competitor, abbiamo riequilibrato la maggiorazione». «In un momento storico dove le imprese della grande distribuzione faticano a causa di un mercato che ancora non è sufficientemente ripartito - osserva Mirco Cotto della segreteria sindacale della Fisascat - l'integrativo di Metro Italia mantiene di alto profilo i trattamenti economici c normativi dei lavoratori con un sistema di relazioni sindacali diffuso e specifico». Alessio Di Labio della Filcams Cgil Nazionale parla invece di «sintesi tra esigenze diverse, tenuto conto del difficile momento che stiamo vivendo c che continua a vedere gran parte delle aziende della grande distribuzione intervenire pesantemente sui costi del lavoro e la contrattazione integrativa».