Schütz Piovesan racconta gli esordi: decidemmo in pochi minuti
BOLZANO — «Sono stati 25 anni in cui siamo stati felicemente accanto alle famiglie, che sono cresciute con noi». La manager Laura Schütz Piovesan sente che l’anniversario è vicino e sorride. Il «quarto di secolo» di McDonald’s Bolzano — lanciato assieme al marito Peter, bavarese di Ulm, allora dipendente della multinazionale in Germania — sarà una festa per tutta la città. La data è ormai storica: era il 15 ottobre 1985 quando in piazza Walther fu aperto il primo McDonald’s nazionale.
«Poco prima, in maggio, mio marito mi aveva chiamato al telefono, dicendomi "aprono in Italia e cercano una coppia mista tedesca-italiana... mi propongono di andare a Bolzano" — dice la signora — gli chiesi quanto tempo avevamo per decidere e lui mi disse: "sono davanti al direttore, abbiamo solo 5 minuti". Risposi "quello che tu deciderai per me andrà bene" e lì iniziò una vera avventura. Facevamo tre giorni in casa a Monaco, e due al "Laurin" di Bolzano, e via così. Ci ritrovammo in una piazza Walther piena di lavori: quelli per la pedonalizzazione e quelli per il McDonald’s. Tempi frenetici, ma belli e pieni di entusiasmo. Abbiamo aperto in ottobre, un "silent opening"... poi la grande festa l’abbiamo fatta il gennaio dopo, proprio per poterla celebrare al meglio».
Ieri alla sede di via Buozzi è partito il conto alla rovescia dei festeggiamenti con i clienti chiamati a creare un graffito speciale, assieme agli artisti di Stradedarts: «Spazio alla creatività e anche alla cultura — spiega Laura Schütz Piovesan — stiamo preparando gli scaffali per lo scambio dei libri, sarà un’iniziativa molto bella». In pratica, in collaborazione con l ’ associazione bo. book, McDonald’s ha avviato il progetto «Give&Take a Book», grazie a cui gli ospiti potranno scegliere tra un’ampia offerta di libri, e non solo per leggerli sul posto: i volumi possono essere portati via oppure se ne possono portare degli altri.
Grandi e piccoli momenti, a cui McDonald’s ha abituato da sempre la sua gente: «Io ho voluto sposare appieno quello che diceva il fondatore Ray Kroc negli anni Cinquanta, ovvero che "bisogna dimostrare sempre il proprio ringraziamento alla comunità che ci ospita, perché se la comunità non viene da noi, semplicemente, chiuderemmo" — sorride la signora Schütz Piovesan — e con questi grandi e piccoli gesti appunto vogliamo ringraziare la comunità per quello che ci dà».
Un riferimento anche alle sponsorizzazioni che la McDonald’s fa sul territorio. Perfino i ragazzi del «ballo della maturità» sanno di poter contare su un contributo: «Piccole cifre, magari, ma le diamo a tutti, per mettere il loghino sui manifesti e quant’altro: sono cose che ci fanno piacere ed è bello vedere i loro sorrisi».
La storia del Mc Donald’s — che poi chiuse il 4 luglio 1999 («Proprio nell’Indipendence Day, pensi...) per riaprire l’8 novembre 2005 — è anche in queste cose.
Da lunedì a venerdì prossimi da McDonald’s si potrà pagare anche in lire, proprio come 25 anni fa: «L’hamburger costerà come allora, 1.500 lire», sorride la signora. Quindi mano ai salvadanai e ai cassetti: per chi pensa di avere ancora lire a casa è un’occasione più unica che rara.
«Tra l’altro abbiamo scoperto una cosa buffissima — spiega ancora Schütz Piovesan — che le lire in banconota possono essere ancora portate alla Banca d’Italia per un anno, ma le monete solo fino al 16 ottobre di quest’anno, è sabato... ci ritroveremo con chili di spiccioli da portare in giro», sorride. Non solo clienti da "sfamare": «Sono stata felice di aver dato la possibilità di lavorare a tanta gente — dice la signora — come studenti alla prima esperienza, mamme che volevano farsi qualche ora al pomeriggio».
Una mostra fotografica documenterà la storia lunga un quarto di secolo del McDonald’s bolzanino. Il 15 ottobre per tutto il giorno ci sarà musica con i successi degli anni Ottanta, karaoke, esibizioni di danza, spettacoli per i bambini, la torta gigante e divertimenti per tutti.