Quindici scuole occupate dagli ex Lsu, forti tensioni in città e in diversi centri della provincia Esplode la rabbia dei lavoratori Animi surriscaldati in municipio: una donna finisce in ospedale A Tricase sindaci in assemblea; incontro con Chirilli a MaglieQuindici scuole occupate, proteste e tensione durante il consiglio comunale a Palazzo Carafa: la rabbia degli ex Lsu impegnati nelle pulizie degli istituti scolastici, è esplosa ieri mattina nel capoluogo ed in diversi centri della provincia. I lavoratori (1300 in provincia di Lecce, 250 nel capoluogo), stabilizzati in cooperative e consorzi, dal 1° gennaio rischiano infatti di restare senza lavoro a causa della mancata copertura di spesa nella Finanziaria. A Lecce, dopo aver occupato per un'ora la scuola elementare Cesare Battisti, impedendo l'ingresso alle insegnanti ed ai bambini, un centinaio di lavoratori si è diretto a Palazzo Carafa, dove era in programma una seduta del Consiglio comunale, dedicata alle indennità da attribuire ai consiglieri comunali. Durante la protesta di sono verificati momenti di tensione, tanto che alcune lavoratrici si sono sentite male: una di loro è stata poi trasportata in ambulanza al Pronto soccorso del Vito Fazzi. E, inizialmente, sulla questione, c'è stato un vivace battibecco tra il capogruppo dei Ds, Carlo Benincasa, che aveva presentato una domanda di attualità, ed il presidente del Consiglio Stefano Ciardo. Questi, dopo un'accesa discussione tra maggioranza ed opposizione, ha deciso di sospendere la riunione, aggiornandola nel pomeriggio, ed ha convocato la conferenza dei capigruppo, alla quale ha partecipato anche una delegazione dei lavoratori oltre agli esponenti della Filcams-Cgil. Al termine è stato stilato un documento, nel quale si è deciso di costituire una rappresentanza istituzionale del Consiglio comunale, che si recherà in tempo utile presso i Ministeri competenti per discutere le sorti dei lavoratori interessati; di coinvolgere i rappresentanti parlamentari e di informare della vicenda il prefetto Giovanni D'Onofrio. Ma la rabbia degli ex Lsu - come detto - è esplosa anche in numerosi centri della provincia. A Tricase, settanta lavoratori hanno creato momenti di difficoltà all'ingresso dei bambini nella scuola materna di via Zanardelli. Allarmato dai possibili disagi, il direttore dell'istituto comprensivo 1° Polo ha chiesto l'intervento dei carabinieri. Alle 10, poi, nella biblioteca comunale, si è tenuta un'assemblea alla quale hanno partecipato i lavoratori, le organizzazioni sindacali ed i sindaci dei Comuni di Tricase, Alessano, Castrignano del Capo, Morciano di Leuca, Tiggiano, Gagliano del Capo, Salve, Specchia, Andrano, Patù e Corsano. Una delegazione di amministratori accompagnerà gli ex Lsu nella manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 12 dicembre. A Maglie una delegazione di lavoratori, ieri mattina, ha incontrato il sindaco Francesco Chirilli, al quale hanno esposto il problema; il primo cittadino ha spiegato che farà tutto il possibile per la risoluzione della vicenda. Alla fine della riunione è stato deciso di rivedersi la prossima settimana, dopo l'approvazione della Finanziaria: a questo proposito, Chirilli ha promesso di intervenire, in caso di inerzia, con un emendamento. A Galatina i lavoratori hanno invece manifestato sul piazzale della scuola elementare di via Arno, ed ha affisso sui cancelli delle altre scuole dei manifesti per spiegare i motivi dell'agitazione. La presenza dei lavoratori nei pressi della scuola ha spinto molti genitori a tornare indietro, evitando di far entrare i bambini in classe. L'arrivo delle forze dell'ordine ha poi contribuito a calmare gli animi e ad individuare una soluzione alla protesta, con l'elaborazione di un documento nel quale i manifestanti chiedono un maggiore impegno delle istituzioni per una soluzione positiva della difficile vertenza.
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