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    Previsioni positive per il 2001 nell’ultima indagine Unioncamere-Excelsior
    Sarà extracomunitario un neo-occupato su cinque

    Lavoro, 383mila nuovi posti
    Per l’80% si tratterà di impieghi «stabili» - La flessibiltà è usata soprattutto dalle grandi aziende
    Barbara Fiammeri
    ROMA - L’occupazione continua a crescere e alla fine dell’anno farà segnare un +4%, che tradotto in valori assoluti significa un saldo attivo di oltre 383mila occupati. È questo il primo dato significativo che emerge dall’indagine Excelsior, condotta dall’Unioncamere in accordo con il ministero del Lavoro, che ha coinvolto più di 100mila imprese fornendo dati disaggregati per provincia, settore produttivo, qualifica e titolo di studio dei lavoratori e che quest’anno, in particolare, ha evidenziato anche la crescita dell’offerta di lavoro per gli immigrati extracomunitari (149mila pari al 20,9% del totale degli assunti che supera le 713mila unità). Ma la risposta delle aziende intervistate è importante anche sul fronte della qualità del lavoro: il 60% delle nuove assunzioni sarà a tempo indeterminato e un ulteriore 24% sarà frutto dei cosiddetti contratti di ingresso (apprendistato e formazione lavoro) che molto spesso preludono ad assunzioni definitive. «Per l’80% si tratterà quindi di posti stabili — ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli —. Ecco perché bisogna contrastare quei profeti di sventura che prevedono un futuro fatto solo di incertezza e precarietà: non è questa la prospettiva del nostro mercato del lavoro». In particolare, la flessibilità contrattuale è utilizzata soprattutto dalle grandi imprese (fatta eccezione per l’apprendistato che è caratteristico del settore artigiano): i contratti di formazione lavoro e il tempo determinato passano rispettivamente dal 13,6 e dall’11,5% nelle piccole imprese al 22,5% e al 19,1% nelle grandi. L’occupazione crescerà più al Sud che al centro Nord (5,3% contro il 3,7% del Centro, il 4,1% del Nord-Est e il 3,2% del Nord-Ovest) e decisivo sarà soprattutto il contributio delle piccole e piccolissime aziende. In tutto il Paese i maggiori incrementi si registreranno infatti nelle imprese sotto i dieci dipendenti. Nel Mezzogiorno, in particolare, il saldo in valori assoluti è di più di 75mila unità (l’11%), contro le 17mila delle aziende con meno di 50 dipendenti, le circa 6mila di quelle sotto i 250, e invece la riduzione (-349 pari a -0,1%) delle grandi imprese. Queste ultime, peraltro, non faranno segnare a livello nazionale alcun incremento nel settore dell’industria, che viene superato, peraltro, in valori assoluti, dai servizi con un +1,6% e un saldo di circa 193mila unità contro le 190mila dell’industria. Le assunzioni totali previste nel 2001 dovrebbero essere 714 mila, con un aumento del 14,1% rispetto alle 626.000 previste nel 1999. L’indagine Excelsior stima che le richieste di dirigenti, impiegati e tecnici con elevata specializzazione peseranno per il 20% (oltre 142mila unità) sul complesso degli assunti, mentre gli impiegati esecutivi, addetti alle vendite e ai servizi per le famiglie dovrebbero raggiungere le 189mila unità, con un incremento di circa 28mila unità in valore assoluto e un’incidenza pari al 26,4% (25,7% nella rilevazione precedente). Questo raggruppamento professionale rappresenta quasi la metà delle nuove assunzioni previste nei servizi. Quanto agli operai specializzati, le imprese intervistate hanno dichiarato di voler assumere 287mila unità, circa 24mila in più rispetto al ’99, con un’incidenza percentuale che però scende sul complesso delle entrate: dal 42% del ’99 al 40,2 per cento. Cresce anche la richiesta di personale non qualificato (13,5%) prevalentemente nel comparto dei servizi. Per quanto riguarda gli extracomunitari (un neoassunto su cinque), 75.123 sono le assunzioni previste nell’industria mentre 74.345 sono quelle attese nei servizi. Gli extracomunitari dovrebbero essere assunti soprattutto nelle costruzioni (21.149) e nell’industria dei metalli (11.951). Nei servizi dovrebbero essere assunti, prevalentemente, in quelli diretti alle imprese (18.547) e negli alberghi, ristoranti e servizi turistici (13.781). La maggiore offerta di lavoro per gli extracomunitari arriverà dal Nord-Est (49.655 con il 26,4% del totale) e dal Nord-Ovest (48.707 unità) e in particolare da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
    Giovedí 05 Luglio 2001
 

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