domenica 5 dicembre 2004
    pagina 17- economia

    Il Tesoro prepara le risorse per compensare le imprese che smobilizzeranno le liquidazioni
    I fondi pensione? Slittano al 2006. Per risparmiare
      ROMA - Un rinvio per risparmiare. La nuova previdenza integrativa, secondo i piani iniziali del ministro del Lavoro Roberto Maroni, doveva partire dal primo gennaio 2005. Invece slitta, come minimo al primo luglio, per entrare a regime dal 2006, dopo i sei mesi assegnati al meccanismo del silenzio-assenso per il conferimento del Tfr (trattamento di fine rapporto) ai fondi pensione. Ma proprio questo ritardo sulla tabella di marcia faciliterà il reperimento delle risorse necessarie a coprire le compensazioni alle imprese per lo smobilizzo del Tfr previste dalla legge.

      «Per il 2005 basta poco. Ne abbiamo parlato con il ministero dell’Economia e credo che con un emendamento alla Finanziaria o con un provvedimento immediatamente successivo ci sarà la copertura», dice il sottosegretario al Lavoro, Alberto Brambilla.

      Non si parla più del miliardo di euro che secondo la Covip (commissione di vigilanza sui fondi pensione) sarebbe stato necessario, a regime, per attuare la riforma. Tre fattori potrebbero far scendere di molto il conto per il 2005, forse sotto i 100 milioni. 1) Partendo a luglio si ragiona solo su metà anno. 2) Nei primi sei mesi (luglio-dicembre 2005) si può stimare un basso tasso di adesione ai fondi perché all’inizio i lavoratori si muoveranno con prudenza. 3) Per il momento non ci sarebbe un abbattimento dell’aliquota di prelievo (11%) sui rendimenti dei fondi (si era parlato di un taglio del 5%), ma gli sgravi si limiterebbero alle compensazioni (credito agevolato) per le imprese che perderanno il Tfr. Dovrà però essere coperta anche l’abrogazione del contributo dello 0,2% all’Inps per il fondo di garanzia sulle stesse liquidazioni.

      È chiaro che dal 2006 le risorse necessarie saliranno. Maroni ha dato appuntamento a sindacati e imprese per il 18 gennaio per illustrare loro l’articolato del decreto di attuazione della delega sul Tfr. «È un segnale positivo. L’importante è partire», dice Pier Paolo Baretta (Cisl). Che ricorda anche come Maroni abbia garantito che i risparmi sulla spesa previdenziale (si stima un miliardo di euro) derivanti dal bonus per chi rinvia il pensionamento resteranno nella disponibilità del Welfare. Insomma, volendo, le risorse per far decollare i fondi non mancano.

      Enrico Marro