1) Formazione, una svolta in arrivo 2) Un universo con oltre 1.300 enti
Il Patto per l'Italia rafforza l'istruzione professionale e punta all'aggiornamento permanente per 700mila addetti Formazione, una svolta in arrivo Collegamento più stretto tra indennità di disoccupazione e qualificazione: niente sussidio a chi rifiuta i corsi
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MILANO - L'obiettivo è ambizioso: mettere a punto un sistema in grado di fornire competenze di base, linguistiche, matematiche, tecnologiche e sociali a 700mila persone a partire dal 2003. A fissarlo nero su bianco è il Patto per l'Italia, siglato da tutte le parti sociali (con l'eccezione della Cgil) la scorsa settimana, che per la prima volta sposta il ruolo della formazione professionale da complementare, rispetto all'istruzione superiore e universitaria, a centrale per lo sviluppo dell'occupazione. L'idea è quella di potenziare, per i giovani, le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro attraverso un'adeguata formazione che tenga conto dei fabbisogni delle imprese e che soprattutto, strutturandosi come canale stabile, sappia costantemente fornire, ai lavoratori adulti, alternative e opportunità in termini di riqualificazione professionale. Punto di partenza dell'«educazione per l'occupabilità» è la convinzione che «l'arricchimento permanente delle risorse deve essere promosso mediante la riforma dell'istruzione, fondata su una più elevata preparazione culturale e un più stretto rapporto tra scuola e lavoro, e un migliore coordinamento delle risorse pubbliche e private per la formazione permanente, attraverso il negoziato e la collaborazione tra Governo, regioni, province e parti sociali». Punto di arrivo, invece, la riforma del sistema educativo così da produrre l'innalzamento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione a una durata di almeno 12 anni, il potenziamento dell'alfabetizzazione informatica, la possibilità ricorrente di alternare scuola e lavoro, la comunicabilità tra percorsi scolastici e formativi. Ed inoltre: il sostegno alle attività formative legate ai contratti di apprendistato per i giovani fino ai 18 anni. Una sfida che vuole fare essenzialmente leva su tre canali: l'istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), l'educazione degli adulti, la formazione continua. E a conferma di come dalle intenzioni il Governo intenda passare presto ai fatti, in particolare per i primi due punti sono già in cantiere alcuni interventi. Per gli Ifts il documento di programmazione 2002-2003 è alle ultime battute e in tempi brevi andrà all'esame, per l'approvazione, della conferenza Stato-regioni. Predisposta anche la copertura finanziaria per un ammontare complessivo di 76 milioni di euro circa, dei quali 20 milioni circa stanziati dalla direttiva 53 del 2002 applicativa della legge 440 del 1997, 40 milioni erogati dal Cipe (ai quali potrebbero aggiungersene altre 12), 4 milioni - in particolare per le attività turistiche - stanziati dal programma operativo nazionale 2000-2006. Sul fronte dell'educazione degli adulti, per quanto non si parli ancora di cifre, è l'obiettivo stesso delle 700mila persone da coinvolgere a confermare la consistenza dell'impegno: si tratta, infatti, del doppio rispetto all'utenza monitorata per il 2001, che a sua volta rappresenta un incremento del 24% rispetto agli anni precedenti. Per il 2001 l'impegno finanziario era stato pari a circa 13 milioni e mezzo di euro. Ma a sostanziare il nuovo ruolo della formazione professionale è l'inserimento di questa in un «circolo virtuoso tra sostegno al reddito, orientamento, impiego e autoimpiego che rafforzi la tutela del lavoratore in situazione di disoccupazione involontaria, ne riduca il periodo di disoccupazione, ne incentivi un atteggiamento responsabile e attivo verso il lavoro». In sostanza, oltre a un incremento dell'indennità di disoccupazione ordinaria, sono previsti «programmi a frequenza obbligatoria per i soggetti che percepiscono l'indennità, con certificazione finale del risultato ottenuto». E soprattutto «la perdita del diritto al sussidio nel caso di rifiuto della formazione». Serena Uccello
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