|
Fondi formazione, l’appello di Maroni |
La scelta di trasferire questi importi ai fondi può essere volontariamente espressa dal datore di lavoro all’Inps; se la scelta non viene esplicitata, il contributo deve essere comunque versato all’Istituto. Proprio sulla base di questa distinzione si può interpretare l’appello del ministro: l’esplicitazione della scelta permetterebbe di rendere questo contributo volontario e quindi non passibile di iniziative da parte della Commissione Ue. Si tratta di un problema semplice ma la cui soluzione è strategica per l’attuazione della riforma Biagi: «Dobbiamo farlo rapidamente per evitare che il mondo delle imprese si disinnamori di questo strumento fondamentale per aumentare la competitività». I Fondi interprofessionali hanno come obiettivo il finanziamento, totale o parziale, dei piani formativi per il personale dipendente e sono costituiti attraverso accordi interconfederali fra associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori, riconosciuti dal ministero del Lavoro. A oggi sono stati creati il Fondo artigianato formazione, il Foncoop (cooperative), For.Te (commercio, turismo, servizi, credito, assicurazioni e trasporti), Fondimpresa (industria), Fondo Pmi Confapi, Fon.Ter (terziario), Fondirigenti (dirigenti industriali), Fon.Dir (dirigenti terziario) e Fondoprofessioni. |
Fondi formazione, l’appello di Maroni
di Admin
mercoledì 27 ottobre 2021