19 novembre 2003
Ferri, il giorno del giudizio
NICOLA CURCI
TRANI - Ore di febbrile attesa per i duecentocinque lavoratori della Ferri logistica srl, società del Gruppo Ferri di Corato, finita nell´occhio del ciclone dopo l´arresto dei tre commissari giudiziali incaricati di traghettare l´azienda verso l´amministrazione straordinaria. Un´attesa che, ieri, è stata lunga e vana, per il presidio spontaneo di lavoratori in piazza Duomo. Nessuna sentenza è stata depositata nella cancelleria del Tribunale alla fine di una lunga giornata di camera di consiglio. Tutto è rinviato a oggi, al termine degli interrogatori in carcere dei tre consulenti del Tribunale fallimentare, arrestati con l´accusa di concorso in falso ideologico, abuso d´ufficio e calunnia.
Uno solo dei tre, l´avvocato fiorentino Marco Mariani, è stato rilasciato nella serata di ieri, al termine di un lungo interrogatorio nel supercarcere di Trani, dove si trovava recluso da lunedì assieme al professor Enrico Santoro e Andrea Lazzoni, gli altri due componenti del collegio indicato dal ministero delle Attività produttive e incaricato dai magistrati di scattare un´istantanea alla società logistica consorella della Genesi spa, dichiarata fallita il venticinque giugno scorso.
Fitto riserbo sui colloqui in carcere. I magistrati, comunque, punterebbero l´attenzione su alcune affermazioni contenute nella relazione dei tre professionisti. In particolare, la Procura tranese contesta ai tecnici, indicati dal ministro Marzano, alcune presunte contraddizioni di natura meteorologica, come il racconto di un temporale che, secondo la relazione, avrebbe impedito l´acquisizione di documenti da parte della Guardia di finanza. Tali affermazioni verrebbero, nel verbale, attribuite ad un ufficiale delle Fiamme gialle e sono smentite dalla Procura.
I dipendenti della Ferri logistica, intanto, hanno atteso con compostezza la decisione dei magistrati della sezione fallimentare del Tribunale di Trani. Nessuna intemperanza, nel corso della mattinata passata sul piazzale antistante il Palazzo di Giustizia. Solo un timido e amaro applauso all´uscita del Procuratore della Repubblica, Nicola Barbera, firmatario assieme al sostituto Antonio Savasta, della richiesta di custodia cautelare per i tre commissari, disposta dal Gip Michele Nardi. Il gesto è stato definito dai lavoratori "frutto dell´amarezza accumulata a seguito delle vicende che compromettono il futuro di tante famiglie".
Si è stretto nelle spalle Riccardo Ferri, l´unico dei fratelli rimasto a seguire l´andamento della vicenda tra i lavoratori: "Non capisco cosa stia succedendo. Concedere l´amministrazione straordinaria non cambia nulla, rispetto al fallimento. Sapete cosa c´è di diverso? Che nel fallimento si butta tutto a mare, mentre con l´amministrazione straordinaria, se c´è qualcosa di buono in un´azienda, si riesce a rilanciarla".
Sempre nella serata di ieri, nella segreteria della Filcams Cgil di Andria si è svolta un´assemblea di lavoratori della logistica, al termine della quale il vicesegretario generale, Giuseppe Scognamillo, ha annunciato la costituzione di un tavolo sindacale nazionale sulla vertenza Ferri e di una serie di manifestazioni nei giorni che seguiranno la decisione. "Abbiamo tanta fiducia ? ha detto il sindacalista ? nell´operato di chi dovrà operare una scelta cruciale per il destino di tante famiglie. Qui ci sono settanta dipendenti con contratti di solidarietà e centotrenta in cassa integrazione. Ma tutti hanno la speranza legittima di tornare al proprio posto. La partita è ancora aperta, non staremo a guardare". E non è finita. Per altre due società del gruppo coratino, la Ferri srl, e la Effe.pi. srl, sembrano delinearsi scenari analoghi. I lavoratori si fanno coraggio: "Alla fine del tunnel, forse, c´è la luce. Ciò che manca ? dicono ? è l´ottimismo".