ItaliaOggi (Economia e Politica)
Numero
167, pag. 5 del 16/7/2003


Cresce il contratto collettivo

Concertazione in crisi, ma contrattazione collettiva in forte ripresa. Secondo il Censis, che ha curato uno studio sulle ´Nuove intese sociali' presentato ieri a Roma dal segretario generale, Giuseppe De Rita, cresce la voglia di contratto collettivo, soprattutto tra i lavoratori atipici. Il contratto di lavoro è considerato lo strumento di tutela più efficace, infatti, non solo dal 43,2% dei lavoratori standard, ma anche dal 43% dei parasubordinati, per la maggior parte dei quali la forma più rilevante di protezione dei propri interessi è rappresentata dalla contrattazione individuale con il datore di lavoro. Inoltre, ´per quasi la metà dei lavoratori standard è importante avere rapporti con i sindacati e le associazioni di categoria (46,6%)', si legge nell'indagine, ´ma è un bisogno che si sta soprendentemente radicando pure tra gli atipici (32,3%)'.

Dallo studio emerge che, a fronte della crisi della grande concertazione (accordi triangolari tra governo, imprese e sindacati), negli ultimi 20 anni sono stati firmati 68 accordi, di cui solo 20 con il governo, e i restanti tra imprese e sindacati. Mentre il 2003 segna un tasso di contratti rinnovati pari al 51,6%. ´É tornata la voglia di sindacato', ha commentato De Rita, ´un sindacato che sappia convogliare la domanda di nuove tutele nella contrattazione, strumento ineliminabile per l'effettiva realizzazione dei diritti'. L'intreccio tra lavoro atipico e standard si manifesta inoltre nei ´valori', secondo lo studio, ´dove per entrambe le categorie ciò che conta è la fedeltà a se stessi e non all'azienda (68,9% per i lavoratori standard e 60,9% per quelli flessibili).