MILANO La Selfin e Sistemi informativi (società del gruppo Ibm) e il sindacato del commercio hanno raggiunto un accordo per l'applicazione del contratto di solidarietà a 363 lavoratori. L'intesa consente di evitare il rischio di 263 licenziamenti. Ai lavoratori interessati (230 a Roma, 106 a Caserta, 18 a Milano, 26 a Torino e 6 a Cagliari sui 1.900 complessivi) sarà applicato un orario ridotto del 50% rispetto a quello del contratto nazionale, con recupero salariale pari al 60% delle ore perse a seguito della riduzione d'orario tramite intervento della cassa integrazione. Il contratto di solidarietà durerà 12 mesi, prorogabili, durante i quali sarà attivato un piano di rilancio dell'impresa e di formazione per consentire il rientro dei lavoratori. «Con questo accordo - dice Lori Carlini della Filcams - si è inteso superare le difficoltà delle due aziende, dovute alla crisi del settore informatico, senza ridurre l'occupazione e senza perdere il patrimonio professionale costituito dai lavoratori». L'accordo è stato approvato dal 95% dei lavoratori riuniti nelle assemblee.
26 Gennaio 2004 17:35 ROMA (ANSA) ROMA, 26 GEN - La Selfin e Sistemi informativi, (società del gruppo IBM) e il sindacato del commercio hanno raggiunto un accordo per l' applicazione del contratto di solidarietà a 363 lavoratori. L' intesa - fa sapere la Filcams in una nota - consente di evitare il rischio di 263 licenziamenti. Ai lavoratori interessati (230 a Roma, 106 a Caserta, 18 a Milano, 26 a Torino e 6 a Cagliari sui 1.900 complessivi) sarà applicato un orario ridotto del 50% rispetto a quello del contratto nazionale, con recupero salariale pari al 60% delle ore perse a seguito della riduzione d' orario tramite intervento della cassa integrazione. Il contratto di solidarietà durerà 12 mesi, prorogabili, durante i quali - spiega la Filcams - sarà attivato un piano di rilancio dell' impresa e di formazione per consentire ai lavoratori di tornare a tempo pieno. "Con questo accordo dice la segretaria nazionale Filcams Lori Carlini si è inteso superare le difficoltà delle due aziende, dovute alla crisi del settore informatico, senza ridurre l' occupazione e senza perdere il patrimonio professionale costituito dai lavoratori". Un modo costruttivo per affrontare le crisi aziendali". L' accordo è stato approvato dal 95% dei lavoratori riuniti nelle assemblee territoriali.