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 venerdì 4 febbraio 2005
Pagina 30 - Economia
LA POLEMICA Inviata una lettera a Berlusconi sul nodo delle competenze: pronti a farsi da parte anche i sottosegretari Competitività, Marzano e Urso minacciano le dimissioni Il governo convoca i sindacati per la prossima settimana
ROMA - Minaccia di dimissioni collettive. Nel governo rischia di riesplodere il caso-Marzano. Ma, questa volta, con il ministro si sono schierati anche il suo vice Adolfo Urso e i quattro sottosegretari alle Attività Produttive. Mercoledì, dopo una lunga discussione al ministero, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedergli un chiarimento definitivo su chi sia il responsabile del coordinamento delle politiche per rilanciare la competitività: il ministero delle Attività Produttive, come ritiene Marzano forte di alcune norme di legge; oppure il ministero dell´Economia, come ritengono di fatto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e lo stesso Domenico Siniscalco. La tesi di Marzano e dei suoi sottosegretari (due di Forza Italia, uno della Lega e uno dell´Udc) è che si sta esautorando il ruolo stesso di quello che era un tempo il ministero dell´Industria. Da qui la decisione di una lettera al premier con le dimissioni conseguenti nel caso in cui Berlusconi non dovesse riaffidare a Marzano il compito di indicare la strategia per lo sviluppo. Una sorta di ultimatum anche perché questa è la terza lettera che Marzano invia sullo stesso argomento al presidente del Consiglio.
Nell´ultima riunione tra i ministri, Marzano ha abbandonato Palazzo Chigi dopo che Letta ha attribuito a Siniscalco la regia per il pacchetto competitività. Che, peraltro, si è trasformato nel piano italiano per l´attuazione dell´Agenda di Lisbona, riaggiornata e rilanciata dal commissario europeo José Manuel Barroso, e sul quale la prossima settimana ci dovrebbe essere un primo confronto con le parti sociali. Non nella lettera, ma nelle valutazioni che ha fatto in questi giorni al ministero, Marzano contesta anche il fatto che a definire le linee strategiche per far ripartire il sistema produttive siano due "tecnici", privi di mandato elettorale, come Letta e Siniscalco.
Ieri Marzano ha disertato le riunioni del Consiglio dei ministri e del Consiglio nazionale di Forza Italia. Proprio dal suo partito sta arrivando qualche segnale di sostegno con le critiche al ritardo con cui sta procedendo il lavoro di Siniscalco. Marzano si è rinchiuso nella sua abitazione a riposarsi, come gli hanno ordinato i medici dopo il malore che l´ha colpito durante una visita in Iran. Con sé ha voluto portare la cartella con l´elenco delle crisi aziendali «concluse positivamente», come recita il titolo: Italtel, Parmalat, Ericsson, Infotel, Eds, Finmek, Tecnosistemi.
(r.ma.)
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