Per il restante 80% non è così. Per il 37% è un atto dovuto per via del tipo di professione svolta, ma per il 38% la «scelta» è stata imposta dal committente. Una tendenza spinta in modo particolare dalla legge 30: da quando è entrata in vigore, infatti, si sono moltiplicate le richieste dei committenti (o sarebbe meglio dire, dei datori di lavoro). Delle partite Iva aperte tra settembre-ottobre 2003 (circa il 40% del totale), ben il 49,3% derivano da richieste di chi dà il lavoro. Insomma la partita Iva sta diventando il parcheggio per tutti quegli ex co.co.co che non riescono ad essere «trasformati» in nulla di meglio. Facile comprendere, quindi, come il 48% si dichiari insoddisfatto. E come il 75% lamenti la scarsa copertura previdenziale e la mancanza di tutele. |
Atipici con partita Iva: sottopagati, zero tutele
di Admin
mercoledì 27 ottobre 2021