marted? 14 novembre 2006

    Pagina 8 - Politica


    UN SONDAGGIO DEL TG1 UN’ITALIA CHE SOGNA CON LA TV, E SPESSO ? COS? CINICA DA NON SAPER INDICARE UNA SOLA FIGURA-MITO

    Silvio alla destra di Karol, eroi per caso

    Jacopo Iacoboni

    GIOVANNI Paolo II e Silvio Berlusconi sono, evidentemente, entit? incommensurabili. Eppure se chiedete agli italiani chi sia il loro eroe contemporaneo diranno Wojtyla e, subito dopo, il Cavaliere.

    ? sintomatico il sondaggio presentato ieri dal Tg1, un’idea del direttore Gianni Riotta e di Renato Mannheimer, con il quale lavora fin dai tempi di Milano-Italia, o dei focus group del Corriere inaugurati nel ’94. Il primo sondaggio dell’?ra-Riotta cercava di capire se davvero percepiamo la criminalit? in aumento oppure no; ieri invece s’? domandato agli italiani se sanno ancora indicare un eroe, come quando a da ragazzi ci tuffavamo nei romanzi russi, o credevamo che un’idea avrebbe cambiato le prospettive al mondo.
      Nessuno, purtroppo, ha risposto che il suo eroe ? il Principe Andrej di Guerra e Pace; nessuna, per fortuna, ha citato Natascia, ma forse solo perch? non la conosceva; e neanche un Maradona. Ne ? uscito invece il ritratto di un paese rimasto per moltissimi aspetti bambino, dunque attaccato a ricordi da libri di scuola; e infatti il primo eroe in assoluto ? Giuseppe Garibaldi, il secondo Alessandro Magno, il quarto Giulio Cesare. Ma siccome una fiction vale almeno quanto sbiadite reminiscenze, al terzo posto trovi poi il carabiniere Salvo D’Acquisto, al quale ? stata da poco dedicata una serie tv. D? sollievo la sensazione che una fetta di italiani abbia partecipato - foss’anche soltanto da lontano - ai grandi sogni del Novecento, Marthin Luther King ? sesto, Gandhi settimo, il Che quinto. Se non loro, eroi, chi? Tutti, per?, sono morti da un pezzo. E questo potrebbe sorprendere.

      Viene il sospetto che la realt? pi? vicina, quella martellante dell’attualit? e dei media, resta meno impressa nelle cortecce cerebrali, e questo uno non se l’aspetterebbe. Wojtyla primo dei contemporanei certo, ma che ci fa dietro di lui uno come Silvio? E cosa ricaviamo dal vedere il Cavaliere davanti a Madre Teresa, terza tra gli eroi contemporanei? E perch? le uniche donne citate devono essere a dir poco eccezionali, come Rita Levi Montalcini, o Madre Teresa, appunto, o al limite Oriana Fallaci, che compare anche lei in graduatoria tra le ?eroine??

      Siamo, parrebbe, un paese che sogna poco, e molto poco guardando al futuro. Di libri, musica, immagini anche pop che non siano la tv, sostanzialmente non abbiamo neanche idea. Diciamo di odiare la politica, ma i politici occupano di fatto le nostre teste molto pi?, poniamo, di un libro che ci ha cambiato la vita, o della canzone che ci ha fatto innamorare: e allora ecco in graduatoria Prodi, Fini, Ciampi. Amiamo gli sportivi famosi, ma meno di quanto s’immagina, c’? solo Valentino Rossi tra i primi. Falcone, per fortuna, ci ? rimasto impresso.

      Mannheimer dice che una percentuale relativamente alta non ha saputo indicare neanche un nome. Un Paese con tanti eroi ?, in fondo, uno che non ne ha nessuno.