MERCOLEDÌ, 18 SETTEMBRE 2002
 
Pagina 8 - Economia
 
ECONOMIA E POLITICA
 
"Non sottovalutate l´inflazione"
 
Ciampi: le regole della concertazione sono ancora valide
 
 
 
"Siamo lontani dagli aumenti selvaggi, ma non c´è più il rimedio della svalutazione"
"Non stupisce che si siano manifestate preoccupazioni sia per la crescita della produzione che per i prezzi"
Il capo dello Stato interviene dopo le dichiarazioni del governo che tendevano a minimizzare il problema
 
DAL NOSTRO INVIATO
GIORGIO BATTISTINI

LUCCA - Il governo fa male a minimizzare l´inflazione. Che non sarà più «selvaggia» né pericolosa come una volta, ma quando sale come ora fa male all´economia. Oltretutto, dopo l´avvio dell´euro non può più essere frenata con le svalutazioni della moneta decise dalle banche centrali. Ciampi boccia dunque il minimalismo di Marzano, ministro dell´Industria impegnato a rassicurare i consumatori. Visita la Toscana delle sue radici e impartisce neutre lezioni d´economia che assomigliano però a cocciute ripetizioni per il governo. Come quando ricorda che dalla stagione dei prezzi impazziti fu possibile uscire grazie alla concertazione. Grazie cioè a «regole chiare e semplici, saggiamente accettate dalle parti sociali, che consentirono di rompere la spirale prezzi-salari. Quelle regole, e ancor più i principi e le finalità che le animarono, sono ancora validi». Anche se ora l´inflazione si «misura in decimi di punto», la parola spaventa perchè evoca realtà angosciose, quando i nostri tassi d´inflazione «erano spesso il doppio dei nostri compagni di viaggio e concorrenti europei». Oggi «non è più così», il divario «si misura in decimi di punto». «Quell´inflazione selvaggia non c´è più», tuttavia «non va sottovalutata» perché la realtà è «profondamente mutata»: «prima potevi, o dovevi rimediare con misure estreme quali la svalutazione». Ora «non è più concesso», ora l´aumento dei prezzi rende le merci «meno competitive».
«Non stupisce - insiste il capo dello Stato - che negli ultimi mesi si siano manifestate preoccupazioni sia per la crescita della produzione che per l´andamento dei prezzi». Un´amara memoria per Berlusconi e certi ministri? I suoi consiglieri negano: «Di quest´intervento sull´inflazione abbiamo cominciato a parlare il 20 agosto scorso. Quale esperto migliore dell´ex governatore? L´attualità c´è tutta, però niente riferimenti personali». Dalla ricca Toscana dei distretti economici in meno di ventiquattr´ore Carlo Azeglio Ciampi striglia dunque il governo dell´economia. Lunedì a Pistoia aveva chiesto di riprendere il risanamento dei conti pubblici. Ieri a Lucca il monito sull´inflazione. Che fare? Bisogna «anzitutto continuare il consolidamento del risanamento dei conti pubblici» accompagnandolo con infrastrutture, investimenti, riforme istituzionali. Tutte condizioni «principali» perché alla stabilità s´accompagni la crescita, così come «vuole il patto di stabilità e di crescita». Messaggio per i ministri tentati da una ricontrattazione del «patto» stesso. Ipotesi che Ciampi nemmeno immagina. Bisogna invece, dice, «rafforzare le condizioni principali» che legano l´economia italiana al resto dell´Unione.