domenica 15 ottobre 2006


    Pagina 2 - Economia
      PROTESTA LA RIVOLTA DEL POPOLO DELLE PARTITE IVA PARTE DA TREVISO
        Gli evasori in piazza
        ?? schiavismo di Stato?
          ?In nero il 25-30%, ma solo per sopravvivere?
            reportage
            FRANCESCO SPINI
            inviato a TREVISO

            Vaglielo a chiedere a Giancarlo Gentilini da Treviso, ex sindaco-sceriffo della piccola citt? dei canali se tra quei 1500 che ieri alzavano i cartelli contro la Finanziaria di Prodi e Padoa Schioppa non c’? forse qualcuno che oggi grida ?meno tasse?, ma di gabelle ne paga per conto suo gi? pochine. ?Guardi - ti risponde il leghista che ? in prima fila sotto il palco, giacca e cravatta, fascia tricolore da vicesindaco indosso - noi nordisti e veneti avremo mille difetti: bestemmiamo, beviamo ma le tasse le paghiamo tutte?. Poi ti giri, ammiri la scena inedita della piazza arrabbiata che in prima fila mostra la classica ?zente refada?, come dicono da queste parti, i classici ?Signore & Signori? che indossano grisaglie, gemelli d’oro, fazzoletti al taschino, borse Prada, Louis Vuitton. Ma appena dietro, nella piazza che diventa un teatro (davanti siore e siori eleganti, dietro i Cipputi della partita Iva), scopri il mondo dei commercianti, degli artigiani, dei tanti che si industriano, che hanno letto i giornali del mattino e sanno di essere nel mirino.

            C’? Roberto da Motta di Livenza, paesello della provincia, elettricista-antennista che prima ne fa una questione geografica (?in Italia ci sono sempre due pesi e due misure, non mi ha stupito il calzolaio di Napoli che guadagna meno di un poliziotto?) ma poi, dietro ai suoi baffi, ammette candido: ?Io all’anno dichiaro 35 mila euro - dice - ma ovviamente non ? tutto. Ci deve essere qualcosa in nero. Come facciamo a vivere col 65% di imposizione fiscale? Se uno non evade quel 25-30% come fa??. Non ? tutto merito suo. ?In un paesino di 10 mila anime, mi conoscono tutti. Io propongo a tutti la fattura, ma mi dicono: “Roberto, ti devo pagare anche questo? Ma via...”.

            E’ in buona compagnia, lui cos? mite, tra gli arrabbiati veneti, tra i fautori di questa ?rivoluzione contro l’oppressione bolscevica?, contro ?questo schiavismo di stato? (il copyright ? sempre di Gentilini), ci sono anche Ivano e con lui Alvise (?il nome pi? veneto che c’?, quello dei Dogi?), che si presentano in piazza con tanto di carrettino-totem anti gabelle, ?costruito stanotte, mica come quegli altri cartelli tutti stampati a Roma?. Insieme mandano avanti una fabbrica di friggitrici industriali a Visnadello, sempre nei dintorni. Il fatturato? ?Fame ‘na domanda de riserva, dai?. Gli utili? ?Quei xe pochi?. Ma l’esasperazione ? tanta: ?Prima almeno i te rompeva le bale ‘na volta l’anno, adesso ogni settimana. E te ciamano sempre dall’ufficio delle imposte e te minacciano. Solo schei vogliono... Ma allora, cosa lavoriamo a fare? Dobbiamo farci spennare ed essere contenti??.

            L’umore di questa piazza dei Signori, salotto della citt?, con la prefettura trecentesca e la sua torre, i caff? per il prosecco e lo spritz, la birreria con la porchetta, ? questo. ?Lavoro coi tessuti e vendo ad altre imprese - racconta Giuseppe -. Ecco, se ti comprano 10 metri di stoffa, devi dichiarare tutto. Ma se gli dai tre rotoli, beh, uno pu? tranquillamente passare cos?. Un piccolo sconto, no??. In quella piazza, dove anche qualche sindacalista si infiltra ?tanto per vedere l’aria che tira?, Lorenzo, 54 anni, meccanico per auto, si lagna che nel 93-94 ?ho dovuto pagare un condono per aver lavorato troppo. Secondo “loro” 70 milioni erano troppi per uno come me che lavorava da solo. Credevano che avessi assunto gente in nero?. E oggi? ?Ho due dipendenti. Vuol sapere quanto guadagno? 15 mila euro?.
              Sul palco gli interventi si susseguono, i politici presenti, pensano all’evento come l’anteprima di quello che succeder? sabato a Vicenza, dove ci sar? Berlusconi. ?Da oggi in questa Piazza non echeggia pi? compagne e compagni, ma imprenditori e colleghi?, urla Mario Pozza, presidente della Confartigianato della Marca Trevigiana. Applausi. E mentre sotto il palco gli industriali - il pi? famoso ? l’ex vicepresidente di Confindustria, Nicola Tognana - ti argomentano le ragioni della rivolta, al presidente di Unindustria Treviso, Andrea Tomat, patron di Lotto e Stonefly, al termine del suo intervento sembra spiegare il perch? della decisione di scendere in piazza, mentre Confindustria aveva scelto un’altra linea: ?Non chiedeteci di chiudere gli occhi davanti a delle scelte sbagliate che prima pagheremo noi, ma dopo pagheranno tutti i cittadini?. Applausi e tutti a farsi uno spritz.