IL DOSSIER Acquisti di alimentari in calo del 3,6%. La frenata dei consumi coinvolge pure gli hard discount In crisi botteghe e supermarket ora si risparmia anche sul cibo Lontanissimi i tempi in cui il consumatore-tipo rincorreva l´ultimo modello di telefonino (meno 3,6 anche in quel settore) o «investiva» in elettrodomestici (meno 5,7). Ora, per i commercianti, non paga nemmeno puntare sui prodotti senza marchio, ma di basso costo: la crisi - che è devastante nei negozietti familiari, quelli dove fra banco e cassa si lavora al massimo in tre (vendite calate del 6,5 per cento) - lascia un forte segno persino negli ipermercati (meno 2,7) e negli hard discount (meno 1,5). E in un paese in cui non si compera, vendere è diventato un mestiere difficilissimo. L´Ipsos, ricerche di marketing, ha dedicato alla questione uno studio ad hoc. Emblematico il titolo: «Comprare in recessione». Nero il quadro di riferimento: in base ad una indagine telefonica su un campione di circa mille consumatori risulta che il 48 per cento delle famiglie fa molta fatica a mantenere stabile il tenore di vita, il 18 ammette di averlo ridotto. Quasi tutte, l´ 86 per cento, ammettono di fare molta più attenzione ai prezzi rispetto all´anno scorso, il 32 rinvia spese importanti, il 51 ha abbandonato il marchio di fiducia per uno più economico. Il 53 è disposto anche a perdere più tempo e complicarsi la vita pur di far la spesa in un posto che permetta di risparmiare. Atteggiamenti al consumo che hanno come comune denominatore una sola voce: «Sfiducia». Un po´ per le incertezze politiche, molto per quelle economiche, un po´ per i segni di fragilità che arrivano dall´Europa, ma anche per la paura che arriva dalla concorrenza a basso costo dei paesi dell´Est e dalla Cina i consumatori, dall´immediato futuro, non si aspettano niente di buono. |
"Consumati" In crisi botteghe e supermarket
di Admin
mercoledì 27 ottobre 2021