Europa. La crisi c’è, ma anche dei lievi segnali di ripresa. In Italia colpita soprattutto l’occupazione


L’europa, l’Italia compresa, sta attraversando la più pesante crisi dal dopoguerra.
Ma i primi segnali di ripresa, la fiducia dei consumatori e le vendite delle auto, fanno ben sperare per il 2010. Nonostante l’analisi catastrofica del presente che evidenzia la diminuzione del debito pubblico, l’aumento dell’inflazione e della disoccupazione più o meno in tutti i paesi europei, Joaquin Almunia Commissario agli Affari economici dell’Unione Europea sostiene che “non siamo più in caduta libera”.
Dopo aver toccato il fondo, l’economica accenna i primi timidi tentavi di ripresa che si potranno concretizzare verso la fine del 2010.
Certo è che le previsioni economiche di primavera presentate ieri a Bruxelles dalla Commissione europea non confortano. La crisi c’è e sta colpendo tutti: quindici paesi europei su sedici sono ormai in recessione (tutti tranne Cipro); il Prodotto Interno Lordo è diminuito in media del 4% e nel 2010 si arresterà al -0,1%; la disoccupazione è in media del 11%
Anche l’Italia è nel gruppo: purtroppo il PIL è diminuito del 4,4%, l’inflazione in crescita e la disoccupazione in salita verso l’8,8% (9,4% nel 2010). Dato preoccupante questo, soprattutto per le conseguenze, le eventuali ricadute sociali. Joaquin Almunia lancia un appello agli imprenditori invitandoli ad evitare licenziamenti prematuri e di massa.