La comunicazione è arrivata in sordina i primi di gennaio: dal primo del mese i dipendenti della Bricofer Servizi, un centinaio di lavoratrici e lavoratori con sede a Roma, impiegati nell'amministrazione delle varie società afferenti al Bricofer Group, sarebbero passati dal contratto Terziario Distribuzione Servizi Confcommercio al contratto Cisal Anpit. Un guadagno per l'azienda e una grave perdita per i lavoratori, dal punto di vista normativo e retributivo.

All'incontro chiesto dai sindacati, il 17 gennaio, erano presenti solo i legali dell'azienda, che hanno garantito che la mossa, una mera strategia economica, avrebbe riguardato solo quel comparto dell'azienda e non avrebbe interessato altri lavoratori.

Ma è stato sufficiente un mese per far cadere le garanzie offerte. Si parla, sempre attraverso gli avvocati, di "una sofferta decisione da parte dell'azienda, riconducibile a valutazioni che attengono ad aspetti finanziari ed economici".

Quella della Bricofer Servizi non è però la prima vicenda opaca del gruppo: un anno fa i lavoratori di un punto vendita di Latina appartenente a Bricofer Big Italia sono stati lasciati a casa senza preavviso, per essere poi riassunti un mese dopo da una diversa società, Brico Self Italia. Il contratto è lo stesso, ma il destino di questi lavoratori incontra un anno dopo quello dei colleghi romani di Bricofer Servizi e a marzo vengono convocati per sottoscrivere una conciliazione individuale attraverso l'U.S.D.L. - Unione Sindacale Diritti Lavoratori - per passare anche loro al contratto Cisal Anpit. Le lavoratrici e i lavoratori che non lo hanno sottoscritto rischiano di perdere il lavoro.


Nel frattempo nei negozi di diversi territori cominciano a comparire nuove assunzioni, per lo più a tempo determinato, con il nuovo contratto e negli stessi punti vendita convivono lavoratori con le stesse mansioni e contratti diversi.

Ma l'azione più eclatante è quella che interessa la Sardegna, dove l'azienda comunica ai lavoratori che a tutti loro sarà cambiato il contratto e che per qualcuno la differenza retributiva potrebbe essere colmata con la corresponsione di buoni pasto. Un'altra cessazione di contratti, con il passaggio a Cisal condotto senza informazione e consultazione preventiva, in contrasto con la normativa prevista dall'articolo 2112.

"La vicenda è arrivata sui nostri tavoli il 3 marzo - racconta Pieralba Fraddanni, Filcams Cgil nazionale - abbiamo risposto unitariamente che si trattava di un'operazione senza consultazione e abbiamo evidenziato un cambio unilaterale di contratto da parte dell'azienda e la violazione dei diritti di informazione, in contrasto con i dettami contrattuali".


Un'azione riduttiva che sta interessando anche gli appalti delle pulizie, in via di cessazione in un numero imprecisato di punti vendita e immobili del gruppo. Dove gli appalti decadranno il lavoro di pulizia, ha dichiarato l'azienda interpellata dai sindacati, sarà svolto dai dipendenti del terziario su base volontaria, ma non è ancora dato sapere dove saranno ancora attive le ditte di pulimento e dove il compito ricadrà sui dipendenti disponibili. Piuttosto chiara, invece, è la determinazione con la quale l'azienda persegue la contrazione dei costi, a scapito di lavoratrici e lavoratori delle ditte in appalto che in parte perderanno il lavoro e in parte vedranno il monte ore assottigliarsi e la paga oraria diminuire per l'applicazione del contratto Cisal. In un territorio dove l'avvicendamento è avvenuto ad aggiudicarsi l'appalto è stata infatti una ditta poi risultata uno dei tanti satelliti della costellazione Bricofer: un movimento interno che facilita proprio la realizzazione dello stesso, grande obiettivo del gruppo, il passaggio dal contratto in essere, in questo caso il Multiservizi, al Cisal.

E così, componendo la mappa degli interventi che il gruppo Bricofer sta operando in rapida progressione sul piano contrattuale, quello che emerge è un disegno di smantellamento dei contratti nazionali sottoscritti con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nella compagine aziendale, un disegno preciso e risoluto. 

Ma i sindacati non intendono rimanere a guardare. "Metteremo in campo tutte le iniziative possibili -  conclude Fraddanni - che possano andare a contrastare la messa in discussione dei contratti nazionali di lavoro in essere".