07.06.2005



        Appello per il referendum.

        Nobel di tutto il mondo uniti per il Si


        di red




        Premi Nobel, prestigiose università, il gotha della ricerca scientifica: si allunga di ora in ora la lista degli scienziati di tutto il mondo perché nel referendum del 12 e 13 giugno in Italia si affermi il Si. Hanno risposto in massa all’appello dei “nostri” premi Nobel, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, che hanno pubblicato un documento nel quale si auspica l’abrogazione della legge sulla fecondazione e un nuovo impulso alla ricerca sulle cellule staminali. Nel documento si prospetta la possibilità che i ricercatori vengano tagliati fuori dal circuito scientifico internazionale mentre, si afferma «compito degli scienziati è studiare le cellule staminali embrionali e adulte in parallelo, con rigore metodologico e senza pregiudizi». Di conseguenza, si rileva, «da un punto di vista scientifico non vi è alcuna giustificazione all'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali e quella sulle cellule staminali adulte si escludano l'una con l'altra. Rifiutiamo quindi completamente l'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali non sia indispensabile».

        Adesioni convinte e prestigiose all’appello di Dulbecco e Monatalcini, che hanno visto una straordinaria mobilitazione della comunità scientifica internazionale. L’università americana di Yale ha fatto sapere di condividere il contenuto del documento mentre in Europa hanno deciso di sposare la causa le maggiori istituzioni scientifiche: le università di Cambridge, Edimburgo, Lund, Bonn, Madrid e Zurigo ma anche l’Istituto Pasteur, il CNRS, il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese e l’EBRI, l’Istituto europeo per le ricerche sul cervello. Prestigiose le firme di scienziati che hanno aderito personalmente: tra gli altri Ann McLaren, dell'istituto di Biologia dello sviluppo dell'università di Cambridge e membro del comitato europeo di Bioetica e il sostegno dell'ex commissario europeo alla Ricerca Philippe Busquin.

        Una mobilitazione massiccia dei più importanti cervelli della comunità scientifica internazionale, quindi, che arricchisce la campagna per votare 4 Si al referendum di contenuti specifici che vanno oltre l’ideologia di parte: «L'Italia - si legge nel documento - deve essere in prima linea nella ricerca biomedica, in modo da ricevere pienamente i benefici derivati dalla scoperta di nuovi farmaci e trattamenti». Per questi motivi, concludono i firmatari, «auspichiamo vivamente che il referendum del 12-13 giugno porti un sì per il diritto dei nostri colleghi a condurre la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. Sosteniamo, quindi, la loro azione decisiva in favore di questo risultato che interessa l'intera comunità scientifica».

        da l'Unità on line