Comitato Direttivo FILCAMS CGIL 30/31 ottobre 2003

Ordine del giorno


Il Direttivo nazionale della Filcams riunito a Roma il 30 e 31 ottobre 2003 , fermo restando le verifiche della magistratura, esprime il proprio apprezzamento per lo sviluppo positivo che hanno avuto le indagini riguardanti l’assassinio del Prof. D’Antona, con l’arresto dei presunti assassini, e per il duro colpo inferto ai residui di terrorismo presenti nel nostro Paese.

Auspica che si concludano positivamente anche le indagini in merito all’assassinio del prof. Biagi.

La sconfitta del terrorismo in Italia ha, come condizione indispensabile, l’azione di un grande movimento democratico, dentro il quale il movimento dei lavoratori rappresenta la colonna portante.

Il sindacato, e la CGIL in primo luogo, ha difeso la democrazia non solo contrastando la follia criminale del terrorismo, ma dando voce al protagonismo dei lavoratori e lavoratrici, rendendoli soggetti attivi nello sviluppo del Paese, togliendo, nel tessuto sociale, qualsiasi appoggio a questi criminali, e per ciò pagando un prezzo altissimo anche con la vita di propri militanti, a partire dall’assassinio di Guido Rossa.

Pertanto rispediamo al mittente le provocatorie affermazioni di chi nel Governo e nella sua maggioranza ha tentato inaccettabili accostamenti tra il sindacato, le sue lotte ed il terrorismo.

L’avversione di questo Governo verso la rappresentanza dei lavoratori è ormai un elemento centrale della sua strategia, come peraltro dimostra tutta la legislazione di questi ultimi due anni, e non perde occasione di dimostrarlo.

Gli attacchi violenti rivolti alla CGIL, ed in particolare alla FIOM, con la richiesta da parte di esponenti del Governo di un intervento poliziesco, per contrastare la legittima richiesta di miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso vertenze aziendali, vanno respinti con forza.

Nell’esprimere la solidarietà della Filcams ai compagni ed alle compagne della FIOM, ci impegniamo a contribuire alla piena riuscita della manifestazione del 7 novembre, perché la difesa dei diritti e della democrazia è oggi più che mai una priorità del movimento sindacale.