Pagina 4 Tfr, il governo prende in giro i lavoratori Vince Mediolanum. Maroni non si dimette Gli italiani non hanno la riforma per il conflitto di interessi del premier. Ma guai a dirlo. Il leghista Maroni che ancora ieri tuonava sulle pagine dei giornali dando del «burattinaio» a Berlusconi indicandolo come colui che ha mosso i fili della partita, ha scatenato le ire del «capo», è stato costretto a smentire e a presentare le sue scuse nelle mani del sottosegretario Gianni Letta. Sempre Maroni si diceva determinato a chiedere la «conta» in consiglio dei ministri. L’ha avuta, al momento del voto il premier ha lasciato la sala (per via del conflitto di interessi) e a cose fatte si è detto «certamente soddisfatto». I ministri di Forza Italia, Pisanu, La Loggia e Micciché si sono astenuti. «Volevamo migliorare», ha spiegato La Loggia, ma alla domanda che cosa avrebbe migliorato non ha risposto. Ha votato a favore l’Udc con l’entusiasta Baccini arruolato nelle fila dell’Ania (l’associazione delle assicurazioni). A favore la Lega, ovviamente, e An. Duri invece i giudizi dall’opposizione con il leader della Quercia Piero Fassino che accusa il governo di «raccontare frottole ai cittadini» e di «far passare un rinvio come un successo». «Gli interessi del premier contro quelli dei lavoratori e dei giovani», aggiungono i deputati Ds Roberto Guerzoni e Pietro Gasperoni. Duro il sindacato che oggi sciopera anche per questo. «Il rinvio è una presa in giro - ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - il governo ha deciso di non decidere, per non dividersi». Anche la conferma del testo in gran parte condiviso dai sindacati, «viene svuotata da ogni significato, perché da subito c'era bisogno della riforma». Il governo ha commesso un «gravissimo errore», per Savino Pezzotta, mentre il leader della Uil Luigi Angeletti ha sottolineato come «con la proroga si perderanno altri due anni». |
Tfr: il governo prende in giro i lavoratori
di Admin
mercoledì 27 ottobre 2021