16/3/2020 ore: 20:03

Garantire sicurezza in farmacia: Filcams, Fisascat e Uiltucs scrivono al Governo

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Con una lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri, i segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono che si intervenga con indicazioni chiare e applicabili in tutta Italia per garantire la sicurezza in farmacia, tanto per gli operatori quanto per i clienti. Molte Regioni hanno già provveduto a regolamentare le aperture anche in deroga alle normative vigenti, consentendo in molti casi la continuità del servizio ma a battenti chiusi, ove non siano garantite le misure di prevenzione del contagio da Coronavirus. Purtroppo, non tutte le Regioni si stanno attivando con eguale solerzia e per questo i sindacati di categoria hanno investito del problema il governo, nella figura del Presidente del Consiglio, inviando la richiesta di intervento anche al Ministro della Salute, al Commissario Straordinario e al capo della Protezione Civile. In attesa di un riscontro dal Governo, le segreterie nazionali hanno invitato i propri responsabili territoriali a inoltrare intanto alle rispettive regioni una comunicazione urgente, che le spinga ad adottare provvedimenti in tal senso. Ad oggi le regioni che si sono attivate con provvedimenti propri sono: Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Umbria. Un intervento urgente si rende necessario per tutelare i tantissimi lavoratori e lavoratrici che in questi giorni fanno fronte a un aumento degli accessi e dei carichi di lavoro, professionisti che consigliano, informano e rassicurano, ma da cui pervengono ancora numerose segnalazioni riguardo alla disomogenea applicazione di guanti e mascherine e precauzioni per la loro salute e sicurezza riguardo al possibile contagio. Già nelle settimane scorse i sindacati avevano chiesto alle associazioni datoriali nazionali Assofarm e Federfarma un'urgente rivalutazione del rischio biologico; molti interventi sono stati fatti in questa settimana anche con il coinvolgimento dei rappresentanti sindacali ove presenti, ma ad oggi permane la preoccupazione per l'inerzia di molte realtà, come viene segnalata dai lavoratori. Al governo i sindacati chiedono un intervento tempestivo, che razionalizzi su tutto il territorio nazionale il regolare svolgimento dei servizi farmaceutici, garantendo allo stesso tempo la sicurezza di operatori e clienti, molti dei quali anziani e per questo particolarmente esposti al rischio contagio. Ove non si riesca a garantire ai lavoratori adeguate misure di protezione, a detta dei sindacati, il servizio deve essere svolto necessariamente o obbligatoriamente a battenti chiusi. Al presidente Conte, al ministro Speranza, e ai commissari Arcuri e Borrelli, i segretari generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs segnalano anche il malaugurato caso che se i farmacisti venissero contagiati in numero significativo si potrebbero verificare ben più preoccupanti discontinuità nell'assistenza farmaceutica territoriale, con i lavoratori che potrebbero diventare, in assenza di strumenti di prevenzione nel periodo di incubazione, anche un formidabile veicolo di contagio verso la cittadinanza, proprio in considerazione del numero di accessi dentro le farmacie.