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Pagina 10 – Interni Epifani: governo bocciato ma a Prodi niente sconti "Bene l�Unione, a Berlusconi zero in condotta" DAL NOSTRO INVIATO RIMINI – La Cgil non far� sconti a Romano Prodi: se vince nessuna cambiale in bianco. �Verificheremo atto dopo atto, mese dopo mese, le cose che � venuto a dirci. Questo � il profilo alto della nostra autonomia�. Guglielmo Epifani ha chiuso cos� i lavori del 15� congresso della confederazione che lo ha rieletto quasi all�unanimit� alla segreteria generale. Sfuggendo poi a inutili ipocrisie, non ha nascosto il peso potenzialmente decisivo che la Cgil pu� avere nelle elezioni, con i suoi 5,5 milioni di iscritti: �Se da qui ad un mese soffier� il vento del cambiamento, quel vento avr� i contorni del nostro quadrato rosso (il logo della confederazione, ndr) e il cuore di tutti i compagni e le compagne�. Insomma il cambiamento, se ci sar�, sar� targato anche Cgil. Il Patto di Rimini, dunque, c��, ma � diverso – spiega Epifani – da quello del 2001 sottoscritto a Parma tra Berlusconi e D�Amato, allora presidente della Confindustria. Intanto perch� il programma di Prodi (a cui Epifani chiede di approvare il voto agli immigrati ancor prima di abrogare la legge Biagi) �non � la fotocopia� della proposta della Cgil, anche se entrambi mettono al centro il lavoro. Ma c�� dell�altro. C�� che �l�operazione tentata a Parma era quella di una lobby di interessi contro gli interessi dei lavoratori e del Paese. Il nostro, al contrario, � un atto di impegno, di responsabilit�, di amore verso gli interessi generali, partendo da quelli che rappresentiamo�. Un Patto dal quale, pur condividendone gli obiettivi, sembra voler prendere le distanze Francesco Rutelli che da Venezia ha rimarcato l�autonomia della politica dal sindacato: �Che – ha detto con evidente polemica – esiste per tutelare i diritti e i doveri dei lavoratori, mentre il programma del centrosinistra � fatto per governare�. E le distanze finisce per prenderle anche la Cisl, non tanto sulla proposta del Patto ma sull�idea che possa essere sottoscritto sulla base di uno schieramento: �Un sindacato che ha una logica di appartenenza – ha sostenuto il segretario generale aggiunto in pectore Pier Paolo Baretta – finisce per perdere ruolo�. Epifani, per�, non ha dubbi: �Se dovesse rivincere Berlusconi, il problema non � per la Cgil, ma per l�intero Paese�. Infine la riforma del modello contrattuale. Per Corso d�Italia non si deve buttare la spugna (come ha provocatoriamente proposto Angeletti) date le differenze tra i sindacati. Va trovato un accordo per non lasciare il campo alla Confindustria. Ed � proprio contro Luca di Montezemolo, che ha chiesto alla Cgil di essere moderna e di abbandonare la difesa strenua del contratto nazionale, che parte l�ultimo attacco di Epifani: �Non c�� nulla di antico nel contratto nazionale, a meno che non si voglia ridurre il valore medio delle retribuzioni�. |
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“Cgil” Governo bocciato ma a Prodi niente sconti
06/03/2006